Può succedere anche questo al tempo del coronavirus. Un'auto diversa da quella usata il giorno prima per andare all'allenamento, e un calciatore finisce per doversi giustificare con la Liga per non creare problemi al suo club sul protocollo anticoronavirus.
Caso curioso, quello di Arthur centrocampista del Barcellona al centro del mercato di Inter e Juve. Il brasiliano è arrivato venerdì alla Ciutat Esportiva con la sua auto, una Range Rover, da solo, come previsto dal protocollo che impone ai calciatori, noti collezionisti di fuoriserie, di usare una sola vettura per motivi sanitari. L'allarme è scattato il giorno dopo, quando Arthur si è presentato all'allenamento con una Ferrari, una possibile violazione del protocollo e un possibile caso per il Barça. Javier Tebas, n. 1 della Liga, era stato chiaro: "I club devono controllare il rispetto delle misure, o interverremo". Anche il mondo dorato del futbol deve fare i conti con la situazione dei contagi in Spagna, uno dei Paesi pià colpiti dal coronavirus che ha "infettato" anche alcuni giocatori dei club iberici.Liga, club avvisati: ripartenza fissata per il 12 giugno. Tebas: "Rischio contagio inesistente"Ma la svista di Arthur non è stata una scelta inconsapevole, nè un colpo di testa nato dall'insofferenza. "Nessuna violazione del protocollo", hanno spiegato fonti del Barcellona. Anche ad uno degli "dei" del Barcellona, una delle squadre più idolatrate del mondo, può capitare di trovare la batteria dell'auto scarica, come un comune mortale. E come se si trattasse di un'autocertificazione con la quale ci confrontiamo da settimane, anche Arthur Melo il pezzo pregiato del mercato ha avvertito l'ispettore della Liga della triste fine della batteria del suo Suv. Per non incorrere nelle sanzioni di chi viola il protocollo, e farci sentire per una volta simili a un giocatore del Barcellona.
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