Juventus are expected to make a big money transfer move
Juventus reportedly ready to make more efforts to sign Brazilian youngster dubbed as New Cristiano Ronaldo
Juventus expected to sign another striker
Juventus are reportedly ready to make more efforts to sign Brazilian youngster dubbed as “the new Cristiano Ronaldo.”
Kaio Jorge is the 18-year-old youngster drawing interest from a number of European teams. Jorge has been labeled the '”new Ronaldo” due to his stature and significantly similar attributes to “CR7” – superb technique, quick feet and a strong aerial ability.
At 15, was already promoted to the Santos Under-20 squad. He made his professional debut for the first-team in September 2018, having been promoted to the senior side following a string of impressive displays in the youth ranks.
The 2019 Under-17 World Cup winner was called up to Brazil Under-15s for the 2017 South American Under-15 Championship where he scored four goals in only three matches. In the 2019 FIFA Under-17 World Cup, Jorge netted five goals including one in the 2-1 defeat to Mexico in the final, and went on to win the Bronze Boot.
Recent reports claim that clubs are showing interest in Jorge who has already equalled a record previously set by his fellow countrymen Neymar in Brazilian youth football.
A number of leading European clubs keeping a close eye on the South American teenager ahead of a potential big-money move. But according to Goal.com, Juventus are keen to tie up a deal to secure the services of Santos' highly-rated Brazilian youngster,
Should Juve want to lure him away from his homeland, they would have to rack up a staggering $56.5million which would activate the teenagers' release clause. Under contract until December 2021, he joined the famed youth set-up in 2012 as a 10-year-old, Forbes reported. Juventus sit among the pack setting up their next move with the Bianconeri monitoring Jorge’s progress and the interest of others. Juve are even reportedly prepared to step up their efforts to land the hot prospect away from his homeland, but have other areas of their squad in greater need of reinforcement at present. The Serie A giants are expected to be in the market for another striker during the next transfer window. Former Bianconeri star Luca Toni suggested that Gabriel Jesus “would be the most suitable to play with Ronaldo.”
Meanwhile, Barcelona is also reportedly close to acquiring their new Lionel Messi – Juan Sebastian Sforza, captain of the U17 national team representing in the FIFA World Cup.
Sforza is being viewed as Barcelona’s future Messi because he is believed to be built the same way as the Argentine superstar. Aside from the fact that Messi and Sforza are both from Argentina, they are also both developed by same club – “Newell’s Old Boys.”
Nell'ambito dell'iniziativa del club per contrastare il Covid-19 avviata la scorsa settimana su GoFundMe, giocatori e staff giallorossi hanno deciso di donare una giornata del loro stipendio per acquistare tre ventilatori polmonari per la terapia intensiva, otto nuovi letti per lo stesso trattamento e cinque ventilatori per la terapia-intensiva.
Una giornata di stipendio donato per aiutare chi sta combattendo in prima linea la battaglia contro il coronavirus: la Roma ha comunicato che acquisterà tre ventilatori polmonari per la terapia intensiva dell'Ospedale Lazzaro Spallanzani, otto nuovi letti dedicati allo stesso trattamento e cinque ventilatori polmonari per la terapia sub-intensiva, nell'ambito dell'iniziativa del club per contrastare il Covid-19 avviata la scorsa settimana su GoFundMe. La somma messa a diposizione dalla squadra, che ammonta a oltre 200 mila euro, ha portato la campagna a superare i 460.000 euro, a pochi passi dall'obiettivo iniziale di 500 mila.
"Orgoglio e carica positiva"
L'Ospedale Spallanzani sta combattendo in prima linea la lotta contro il Coronavirus nel nostro Paese, dove c'è bisogno urgente di nuove attrezzature. "In un momento così difficile per l'umanità avere la percezione del sostegno reale della fondazione Roma Cares ci riempie di orgoglio e di giusta carica positiva per affrontare al meglio il duro lavoro che ci aspetta - ha dichiarato Marta Branca, Direttore Generale dell'Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma -. Medici e infermieri sono da sempre impegnati a contrastare e a contenere la malattia, ma è importante e necessario il supporto da parte di tutti".
"Non vogliamo fermarci proprio adesso"
"I giocatori e lo staff tecnico volevano fare qualcosa di significativo per la città e per le persone che soffrono in questo Paese – ha dichiarato il CEO della Roma, Guido Fienga - In momenti come questo è importante che tutti ci assumiamo le nostre responsabilità e facciamo il possibile per aiutare chi ha bisogno. Tutte le persone che hanno fatto una donazione, che si tratti del presidente Pallotta, dei nostri giocatori e dello staff, dei nostri fantastici ex calciatori e di tutti i nostri fan in tutto il mondo, hanno contribuito ad acquistare questi ventilatori polmonari, che saranno utili a salvare vite umane. Ma non abbiamo intenzione di fermarci proprio ora: vogliamo raccogliere ancora più denaro, superare il nostro obiettivo di 500.000 euro e acquistare altre attrezzature ospedaliere".
Il calcio è fermo a causa del Coronavirus, ma non si ferma. E in questi giorni drammatici si sta ricompattando intorno a una nuova partita: quella della solidarietà. Cui nelle ultime ore ha deciso di prendere parte anche Romelu Lukaku.
L'attaccante dell'Inter ha infatti aderito alla campagna del club nerazzurro #TogetherAsATeam, contribuendo con una donazione destinata a uno degli ospedali della città di Milano, il San Raffaele.
"Ciao a tutti, sono Romelu Lukaku. In questo momento delicato dobbiamo restare uniti e restare a casa", ha esordito il belga in un video diffuso sul profilo Twitter dell'Inter. Quindi ha spiegato la sua iniziativa.
"L'Italia è un Paese incredibile, che ha fatto tante cose buone per me e la mia famiglia. Per questo io voglio aiutare questo Paese e fare una donazione di 100mila euro all'ospedale di San Raffaele. Se anche voi poteste aiutare tutte le persone all'interno degli ospedali sarebbe qualcosa di molto buono. Stiamo tutti uniti e restiamo tutti forti", l'appello del centravanti della Beneamata.
La Lega Serie A si è riunita oggi pomeriggio, a distanza, per confrontarsi su come affrontare gli effetti dell’emergenza coronavirus. Una conference call tra i vertici dei club, da cui è emersa una totale unità d’intenti sul tema degli stipendi. Le società, secondo quanto appreso da calciomercato.com, hanno chiesto di sospendere gli stipendi dei calciatori per il mese di marzo. Una scelta forte, condivisa da tutti i club, della quale dovranno ora discutere con il presidente della Figc Gravina e con Tommasi, numero uno dell’Assocalciatori. Ci sarà, in questi giorni, un nuovo tavolo di confronto tra i club e l’AIC, che avrà come tema di discussione il blocco degli stipendi.
LA POSIZIONE DELL’AIC - Lo stesso Tommasi sui tagli degli stipendi si è così espresso, in una nota rilasciata sul sito dell’AIC: “Siamo consapevoli che quello inerente i contratti sia un tema da affrontare, ma non adesso. Prima vanno quantificati i danni e questo procedimento è possibile solo quando sapremo se la stagione finirà o no. Il problema del taglio degli stipendi va posto a tempo debito. L’AIC non può imporre ai calciatori di accettare eventuali tagli. Possiamo dare una linea, ma sulle rinunce decidono i singoli”.
ALLENAMENTI - Non si è invece parlato della ripresa degli allenamenti, argomento delicato, sul quale non c’è ancora sintonia, e che poteva quindi provocare dei contrasti interni. I club hanno così manifestato l'intenzione di proseguire ognuno per la propria strada e, se società come il Milan hanno fatto deciso di posticipare la ripartenza (dal 23 marzo al 3 aprile), altre come Napoli e Lazio hanno deciso rispettivamente di rimettersi al lavoro mercoledì 25 e giovedì 26, scelta quest'ultima che i biancocelesti renderanno ufficiale nelle prossime ore. Di fatto, rispettando le indicazioni dell'ultima ordinanza del Ministero della Salute sulla possibilità di svolgere attività all'aperto ma contravvenendo ai suggerimenti che i medici sportivi e il presidente dell'AIC Tommasi avevano dato a più riprese circa l'opportunità di riaprire i battenti non prima del 3 aprile.
"No decision has yet been made on the name of the rearranged EURO to be held in 2021," the organization’s press service said
The name of the future European football championship, postponed from 2020 to 2021, is yet to be approved, the UEFA press service said, backtracking on its earlier statement.
The UEFA press service announced in a statement on Friday that next year’s European football championship will maintain the official name of the 2020 UEFA Euro Cup, although the tournament has been postponed for one year due to the ongoing global spread of COVID-19.
"With apologies for the earlier error, to be clear no decision has yet been made on the name of the rearranged EURO to be held in 2021," the organization’s press service said in a Twitter post. "The earlier tweet was sent by mistake."
The Union of European Football Associations (UEFA) decided on March 17 to postpone the 2020 UEFA Euro Cup for exactly one year as a preventive measure against the ongoing global spread of the novel coronavirus and now the championship is scheduled to be held between June 11 and July 11, 2021.
The matches of the 2020 Euro Cup were initially scheduled to be held at stadiums in 12 different cities across Europe, namely in London (England), Munich (Germany), Rome (Italy), Baku (Azerbaijan), Saint Petersburg (Russia), Bucharest (Romania), Amsterdam (The Netherlands), Dublin (Ireland), Bilbao (Spain), Budapest (Hungary), Glasgow (Scotland) and Copenhagen (Denmark) between June 12 and July 12, 2020.
Fred’s 2019/20 season has been one of the biggest plus points of Manchester United’s campaign.
He has a real shot of winning the club’s player of the year award after a fantastic season in which he has proved he is a United calibre player, after entering the campaign with huge doubts surrounding him.
Now it is not unthinkable to say Fred is the best Brazilian player in the Premier League on current form.
Let’s look at his compatriots
Liverpool have a trio of Brazilian players, but none of them have played at Fred’s level of consistency for the last three months, despite their ranking at the top of the table currently.
Roberto Firmino has been an enigma all season and his record of eight league goals in 29 games is poor for a striker. He should be able to do better.
Fabinho was tremendous last season but he has missed time with injury since late last year and has not yet looked like the same level on his return.
While Alisson in goal is solid, he has also missed crucial games with injury and has not had a vintage year like his opening season for them.
Manchester City have a couple of top Brazilian players themselves, Fernandinho and Gabriel Jesus.
Veteran Fernandinho has done well out of position in defence, but he has hardly showcased his best, while Jesus remains only a second option rather than outright starter at The Etihad.
Arsenal have young talent Gabriel Martinelli, along with veteran defender David Luiz. Both have had their moments but have lacked consistency, which you would expect from an emerging player and one that is into his 30s.
Chelsea’s Willian and Everton’s Richarlison make up the top Brazilian contingent in England, without catching the eye on a week to week basis.
Fred is the one
There is no Brazilian player in the Premier League who has played better than Fred with the same consistency as the United star over the past three months.
It seems remarkable to say this considering Fred stands at no goals and no assists in the league this season, but he is outperforming all of them. You only have to watch him in action.
Fred is a key cog in United’s midfield, and he has got even better in recent months since Nemanja Matic started playing regularly, giving him more license to drive the ball forward after winning it back.
In recent Europa League games he has really come out of his shell, with two goals against Club Brugge and two assists against LASK. He is growing in confidence and showing what he is really capable of.
Fred undoubtedly has work to do, he has to build on his recent performances and transfer some of his Europa League productivity into a cutting edge in domestic competition.
For those of us watching him for 90 minutes each week, his impact is clear, and the improvements in his game are clear to see. While there is a lot more to come from him, he has a big impact on the team.
He has started every single league game for United since the start of October, usually playing midweek in cup competition too. It’s about time he got the credit he deserved.
George Ramshaw has a spring in his step once again, thanks to the generosity of Newcastle's players.
The Magpies' assistant kit manager, who played amateur football for the hugely successful Whitley Bay side of the 1950s and 1960s and also represented Great Britain, faced months in pain as he waited for hip replacement surgery.
However, once the players learned of the popular pensioner's situation, they clubbed together to raise the money to send him to a private hospital.
Head coach Steve Bruce said: "It was a lovely touch. Footballers get much maligned these days, but they organised a whip-round between them and raised something like £15,000 and sent him off to a private hospital to get it done.
Chelsea have had their fair share of managers in the past two decades, 16 if you're counting caretaker and interim roles.
Club legend and record goalscorer Frank Lampard is in the hot seat at Stamford Bridge. The former midfielder has played under world class managers in the past, the likes of Jose Mourinho and Carlo Ancelotti stand out.
The board haven't been scared to axe their managers, Maurizio Sarri was the latest casualty to use the revolving door, even after winning the UEFA Europa League and finishing third in the Premier League.
Here is a look into some of Chelsea's most successful managers, judged by their win percentage record.
Jose Mourinho (2004/07)
The silky Portuguese manager arrived in West London in 2004 on the back of a magnificent tenure at Porto.
Winning the UEFA Champions League with the Portuguese side put Mourinho on the map, his presence was becoming known around the footballing world and Chelsea potentially awaited a magical era after billionaire, Roman Abramovich bought the club a year before.
Mourinho lasted 184 games in his first spell at Stamford Bridge. The three-year span included two Premier League titles, which were the first in the club's history.
Swagger and confidence is how Mourinho is remembered after his first spell in West London, after labelling himself ‘the special one’ in one of his first encounters with the British press.
A win percentage of 67% is what Mourinho left England with, the highest for the club in the Premier League era.
Antonio Conte (2016/2018)
After a disappointing season the year prior, new hope was installed for Chelsea fans when Antonio Conte walked through the door at the Bridge.
After a successful spell at Juventus, winning a treble of Seria A league titles, Conte became the first Italian to manage the Blues since Roberto Di Matteo, who won the clubs first ever Champions League title after beating Bayern Munich in 2012 on penalties.
After an acceptable start to life at Chelsea, defeats to Liverpool at the Bridge, and Arsenal at The Emirates concluded a familiar switch for Conte. The introduction of a 3-4-3 formation boosted Chelsea up the League table.
A record breaking 13 straight wins for the Blues meant they went on to claim the title in May. A win rate of 65% puts Conte amongst the best statistical Chelsea managers. The spine of Thibaut Courtois, David Luiz, N’Golo Kante, Eden Hazard and Diego Costa will be remembered for generations to come.
Carlo Ancelotti (2009/11)
After eight years at A.C. Milan, the Italian boss moved to Chelsea after a successful period in the capital of Italy, winning two Champions Leagues in the process.
The Blues finished 3rd a year before the arrival of Ancelotti. Despite starting the season with Luiz Felipe Scolari, Chelsea gave the late Ray Wilkins the job on a caretaker role before hiring Guus Hiddink on an interim basis until the end of the season.
Despite only being in charge for 27 games, Hiddink has the highest win rate of a Chelsea manger with 73%.
Instant success came with Ancelotti at Chelsea. Winning the Premier League was amongst the honours, along with a 61%-win rate. Didier Drogba netted 37 goals in the 2009/10, the forward picked up the golden boot award to assist in the clubs third Premier League title.
Consecutive F.A. Cups was won in the same season, after Hiddink won the trophy a year prior. Chelsea secured the title on the last day of the season, after they smashed Wigan Athletic at the Bridge 8-0 to take the clubs tally to 103 goals for the season, 17 more than second best Manchester United.
Jose Mourinho (2013/15)
After leaving the club in 2007, Mourinho had ‘returned home’ to the delight of Chelsea fans. A successful spell at Real Madrid was enough for the manager to return to the club which he valued most... at the time.
There was optimism heading into the season because of the nature and record of Mourinho. Despite finishing third in his first season back in London, Chelsea narrowly missed out on the title to Manchester City.
The following campaign saw Mourinho secure a third title, the influence of Diego Costa and Eden Hazard was superb, taking Chelsea to back to the top. Things went west in Mourinho’s swansong year, a poor start to the season lead to the sacking of the clubs most successful manager despite having a win rate of 59%, leaving Hiddink with an interim role, who also returned to the club.
Chelsea suffered the worst defence of a title after they finished 10th. This record has recently been beaten by Leicester City after they finished 12th in the 2015/16 season after their title glory a year prior.
Claudio Ranieri (2000/2004)
The sacking of Gianluca Vialli left controversy within the Chelsea fanbase. Ranieri was hired with the role of ‘head coach’, which differed to Vialli who was the manager.
The differing role determines the duties of the individual, the manager will always have more authority and a bigger say in big decisions.
Despite overseeing the takeover of Russian billionaire Roman Abramovich from Ken Bates for approximately £18million, Ranieri couldn’t meet the demands of the Russian after failing to win a trophy, the closest being an F.A. Cup final defeat in 2002 at the hands of Arsenal.
A second placed finish was secured in 2003/04 but this wasn’t enough for Abramovich, even after a win percentage rate of 54%. The owner axed the Italian with hopes of hiring Mourinho.
En tiempos de cuarentena mundial a causa de la pandemia COVID-19 que tiene a China como el país más infectado, recordamos los jugadores de dicho país que pasaron por la Bundesliga.
El último encuentro que un chino disputó por Bundesliga fue el 14 de abril de 2014; hay tan solo 5 casos de futbolistas en la primera división del fútbol alemán, de los cuales solo 3 alcanzaron a disputar al menos un encuentro.
El primero en llegar fue CHEN YANG, el delantero centro nacido en Pekín, llega a suelo alemán procedente del Beijing Guoan, fue cedido final de temporada al SV Waldhof Mannheim en enero de 1998, que jugaba en tercera división en ese entonces, tras descender de la 2.Bundesliga.
Tuvo un paso destacado en las juveniles lo que llamó la atención del Eintracht Frankfurt, que lo terminó contratando cedido con 24 años para la temporada 1998/99 y se convirtió en el primer futbolista chino en debutar de las 5 grandes ligas de Europa; esto sucedía el 14 de agosto de 1998 en un encuentro que finalizaría MSV Duisburg 2-1 Eintracht Frankfurt.
Jugó 23 partidos en esa temporada de Bundesliga, donde era titular inamovible hasta la llegada de Reinhold Fanz donde se perdió la mayoría de los partidos. Al club no le fue bien, finalizó en la posición 15, salvándose del descenso en la última jornada por goles a favor, gracias al SC Freiburg que derrotaba al FC Nürnberg y Eintracht Frankfurt que tenía que vencer por una buena diferencia de gol al FC Kaiserslautern, fue finalmente 5-1 con un gol y una asistencia de Chen Yang para quedarse en la máxima división. En su primera temporada en Bundesliga aportó 8 goles y 2 asistencias, también contribuyó con 1 gol y 1 asistencia en 2 partidos de DFB-Pokal.
Su buena temporada cedido, lo llevó al Eintracht Frankfurt a adquirirlo para la temporada 1999/00 por una sorprendente cifra de un millón de euros aproximadamente.
Temporada donde nuevamente al equipo no le fue bien y nuevamente se salvaba en la última jornada con una victoria al minuto 90 por 2-1 sobre el SSV Ulm 1846 quién terminaría descendiendo, pero con mayor participación para Chen Yang, apareciendo en 27 partidos de la Bundesliga y aportando 4 goles y 5 asistencias. También disputó 1 encuentro por DFB-Pokal.
Dos buenas temporadas que lo hicieron llegar a la selección, pero no todo es felicidad. La temporada 2000/01 sería de olvido, no tendría tanta participación con la llegada de Felix Magath que lo relegó al banco de suplentes y Eintracht Frankfurt terminaría descendiendo ya una fecha antes del final. En la primera parte del campeonato era suplente de Saša Ćirić mayormente y en la segunda parte intercambiaba con Jan Åge Fjørtoft y Thomas Reichenberger; pudo disputar minutos en 15 partidos solo de la Bundesliga, aportando 4 goles y 3 asistencias.
Para la temporada 2001/02 ya con Martin Andermatt como nuevo entrenador y en la 2.Bundesliga, Chen Yang disputó 29 de los 34 encuentros, anotó 5 goles y dio 7 asistencias, su buena cantidad de minutos lo llevó a ser convocado para el Mundial 2002 con su selección; sin embargo Eintracht Frankfurt finalizaría 7° y no podría ascender.
En busca de continuar sumando minutos, tendría que partir para la temporada 2002/03 y lo haría al St. Pauli donde disputaría 20 partidos de la 2.Bundesliga, aportando 2 goles y 1 asistencia. Finalizó la temporada y se terminó volviendo a su país para continuar su carrera futbolística.
En total por Bundesliga fueron 65 partidos, 16 goles y 10 asistencias.
En enero de 2003, desde el Beijing Guoan y también nacido en Pekín y con solo 22 años, 1860 München firmaba a JIAYI SHAO por la cifra alrededor de un millón trescientos mil euros, volante astuto desbordante por la banda izquierda. Debutaba en Bundesliga el 01/02/2003 con derrota de local 1-0 contra el Hannover 96. Jugaría 12 partidos en esa media temporada y además convertiría 1 gol contra el Energie Cottbus en la jornada 32, también participó en el duelo de DFB-Pokal donde su equipo quedó eliminado.
En la segunda temporada, la 2003/04 apenas vio minutos, 5 partidos y colaborando con 1 asistencia; 4 veces suplente sin ingresar, no jugaría tampoco por DFP-Pokal y lo haría para el segundo equipo en la Oberliga un par de partidos; lo que sería la temporada con menos partidos para el en Alemania y su equipo descendería a la 2.Bundesliga tras una floja campaña.
En segunda división jugó 16 partidos en la temporada 2004/05, anotando 3 goles y dando 2 asistencias; el 1860 München finalizó cuarto a un paso del ascenso que no se pudo dar. La temporada 2005/06 fue otra cosa para el equipo que casi pierde la categoría salvándose por solo un punto; sin embargo Jiayi Shao disputaría 25 encuentros, aportando 4 goles y 2 asistencias. También ayudó con 2 goles y 2 asistencias en 3 partidos de DFB-Pokal.
Para la temporada 2006/07 se mudaría a la Bundesliga para jugar con el Energie Cottbus, el equipo finalizó en la posición trece con siete puntos por encima del descenso, Jiayi Shao disputó 29 partidos y aportó 2 goles y 3 asistencias.
La siguiente temporada, volvería a quedarse en primera división el club, haciendo de nuevo una campaña por debajo de mitad, también Jiayi tendría menos actividad, fue suplente y un par de lesiones que lo obligaron a parar 2 meses, tan solo disputó algunos minutos en 14 partidos donde no participó directamente en goles y no pudo completar 90 minutos en ningún encuentro.
Para la temporada 2008/09, tan solo disputaría minutos en 7 partidos, donde pudo convertir 1 gol; terminaría jugando más partidos con el segundo equipo por la Regionalliga. El 16/05/2009 por la jornada 33 contra VfB Stuttgart, se convertía en solitario, en el jugador chino con más partidos en la Bundesliga.
El equipo finalizó en zona promoción un punto por debajo del Borussia Mönchengladbach quien se salvó, tuvieron que enfrentar al FC Nürnberg con quienes caerían por un global de 5-0 y el equipo terminaría descendiendo a la 2.Bundesliga.
Ya en segunda división, Energie Cottbus terminaría en mitad de tabla de la 2009/10, pero Jiayi Shao volvería a ver más acción con el primer equipo; 25 partidos, 8 goles y 6 asistencias. También convertiría un gol en un partido de DFB-Pokal.
Llegaría su última temporada con el Energie Cottbus antes de mudarse, donde el equipo quedaría sexto en las posiciones de esa temporada 2010/11 sin poder ascender, 25 partidos, 4 goles y 6 asistencias a pesar de sufrir una lesión que lo hizo parar; además colaboró con 2 goles por DFB-Pokal.
Con un buen pasaje en el Energie Cottbus, se marcharía al MSV Duisburg donde estaría media temporada con el equipo que disputaba la 2.Bundesliga, disputó 10 partidos y convirtió 1 gol, precisamente contra su ex club, el Energie Cottbus; además participó en un encuentro de DFB-Pokal.
Cumplido su tiempo en Alemania, el jugador volvería a su país y su ex club, para luego retirarse; fueron 67 partidos por Bundesliga, donde convirtió 4 goles y dio 4 asistencias.
En enero de 2010, tras un paso destacado en su país, llegaba procedente del Tianjin Teda el nacido en Wuhan, con 22 años al Schake 04, un volante muy completo y de gran pegada, JUNMIN HAO, en ese momento con Felix Magath como entrenador. Alemania ya había sufrido a Junmin, en mayo 2009, China había igualado en un amistoso 1-1 contra Alemania y él había convertido el gol que abría el encuentro. No tuvo una gran cantidad de minutos y no convirtió goles en el club “Minero”.
En la media temporada de 2009/10 que jugó, vi minutos en 8 encuentros por Bundesliga y solo 3 minutos en un encuentro de DFB-Pokal; el equipo estuvo al borde del título, venía líder hasta las últimas 2 fechas, pero una derrota contra SV Werder Bremen y un empate con Mainz 05 le terminó entregando el título al Bayern München y finalizando segundo Schalke 04.
La temporada 2010/11 y lo que sería su última en Alemania, tampoco tendría mucha actividad, incluso llegaría Ralf Rangnick en tres cuartos de campeonato y no tendría acción. Jugó 6 partidos de liga con el equipo finalizando cerca de la zona baja. Un partido completo de DFB-Pokal en primera ronda y en segunda ronda entró un minuto nada más, finalmente serían campeones los “Mineros”, pero no participaría en más encuentros el jugador chino. Por UEFA Champions League vería acción 23 minutos en un encuentro de fase de grupos y un minuto en el encuentro de octavos de ida.
Sin casi participación, Schalke 04 lo terminaría vendiendo a final de temporada por un millón cien mil euros al Shandong Luneng de China, club donde permanece hasta el día de hoy. Fueron 14 partidos tan solo por Bundesliga en una temporada y media.
El 16 de diciembre de 2014 era transferido con 24 años al VfL Wolfsburg por un millón y medio de euros, el volante XIZHE ZHANG, nacido en Wuhan, llegaba procedente del Beijing Guoan de su país tras una temporada destacada, para disputar la segunda parte de la temporada 2014/15.
Hizo su debut no oficial con los “Lobos” en un partido amistoso de entrenamiento en enero de 2015. VfL Wolfsburg se consagraría campeón de la DFB-Pokal, saldría segundo en Bundesliga y llegarían hasta cuartos de final en la UEFA Europa League, pero Xizhe Zhang no alcanzaría a disputar ningún minuto en los 6 meses que estuvo en el club y estando tan solo tres veces convocado entre los suplentes en Bundesliga. A final de temporada, los “Lobos” lo venderían por dos millones de euros al Beijing Guoan, club donde se mantiene actualmente.
El último jugador chino en llegar a la Bundesliga fue el delantero centro YUNING ZHANG, nacido en Wenzhou, con 20 años llegaba cedido para dos temporadas al SV Werder Bremen, el club tenía que suplantar la baja Claudio Pizarro que partía un par de días antes al FC Köln. Yuning venía de jugar en el SBV Vitesse de Países Bajos, el West Bromwich Albion de Inglaterra lo compraba el 4 de julio de 2017 y a las horas lo cedía al SV Werder Bremen.
El club alemán no lo terminaría utilizando ningún minuto en la temporada 2017/18, no era convocado y un par de lesiones lo dejarían fuera, apenas estaría en el banco de suplentes dos veces por Bundesliga. SV Werder Bremen finalizaría la temporada debajo de mitad de tabla en liga y eliminado en cuartos de final por la DFB-Pokal.
La UEFA decidió el pasado martes aplazar todas las competiciones, retrasando un año l Eurocopa 2020, que pasará al próximo año, pero que pese al cambio seguirá siendo la Eurocopa 2020. El máximo organismo del fútbol europeo ha aclarado alguna de las incógnitas que aparecen en el horzintes.
¿Cuándo volverá el fútbol europeo a la normalidad?
Es muy pronto para decir cuándo se volverá a jugar al fútbol de nuevo. Como hemos hecho desde el comienzo de la pandemia del COVID-19, la UEFA seguirá en contacto con la Organización Mundial de la Salud (OMS) y las autoridades nacionales para orientar la respuesta del fútbol europeo ante una crisis que cambia constantemente.
Aunque las decisiones del martes muestran que estamos preparados para tomar elecciones difíciles, siempre se basarán en el asesoramiento de expertos y pondrán la salud de todos los implicados en primer lugar.
¿Por qué la UEFA ha dado prioridad a las competiciones de clubes sobre la Eurocopa?
Mover la Eurocopa 2020 era la mejor solución para el fútbol europeo para ayudar a que se completen todas las competiciones internacionales y los campeonatos nacionales que están actualmente en suspenso.
El consenso sobre este enfoque, que establece un puente entre las 55 federaciones miembro, FIFPro y los representantes de las ligas y clubes europeos, subraya la unidad de la comunidad futbolística a la hora de abordar el impacto del COVID-19. Es una época de desafíos sin precedentes y nuestro deporte está demostrando sus mejores cualidades: fuerza, solidaridad y tolerancia.
La nueva Eurocopa, ¿mantendrá el formato en toda su extensión?
Confiamos en que todas las sedes seguirán siendo las mismas, asegurando así que el torneo permanezca fiel a su visión original: organizar un evento verdaderamente europeo que se ajuste al 60º aniversario de la Eurocopa. El torneo seguirá siendo conocido como la UEFA EURO 2020.
¿Quién forma parte del grupo de trabajo creado?
El grupo de trabajo estará compuesto por representantes de la administración de la UEFA, de la Asociación Europea de Clubes y de European Leagues. Explorará diferentes formas de permitir la finalización de la actual temporada de clubes, tanto a nivel nacional como europeo. Las decisiones finales sólo pueden tomarse cuanto tengamos más claridad sobre cuándo podrá reanudarse el fútbol.
¿Se jugarán las finales en los estadios y ciudades previstos?
Es muy pronto para decirlo. Nuestro objetivo es completar todas las competiciones de clubes tanto europeas como nacionales para antes de que finalice de la temporada deportiva actual (30 de junio de 2020) si la situación mejora. Sin embargo, la salud de toda la gente implicada en el fútbol tiene que estar garantizada en primer lugar.
El grupo de trabajo estudiará diferentes escenarios. Tenemos que esperar al resultado de sus debates y también a la evolución de la situación antes de llegar a cualquier conclusión.
¿Cómo se clasificarán los equipos para las competiciones europeas de la próxima temporada
El objetivo es asegurar que las competiciones nacionales se completen.
¿Tendrán voz los aficionados en futuras decisiones?
Estamos en contacto permanente con los aficionados del fútbol europeo a través de sus organizaciones representativas, SD Europe, Football Supporters Europe (FSE) y el Centre for Access to Football in Europe (CAFE). Estos contactos seguirán en las próximas semanas, según las cosas se vayan aclarando. La Eurocopa debe ser una fiesta para que disfruten los aficionados
¿Se reembolsarán las entradas ya vendidas?
Todas las entradas serán reembolsadas por la UEFA en caso de que no puedan asistir al torneo en 2021.
¿Cómo minimizará la UEFA el impacto económico de sus clubes y federaciones?
La UEFA se esforzará por reducir al mínimo el impacto en sus 55 federaciones miembros, muchas de las cuales dependen de la financiación de la Eurocopa para llevar a cabo una labor vital en el fútbol base y el desarrollo del trabajo en sus países. Los partidos ya aplazados se reprogramarán y haremos todo lo posible para que la Eurocopa se celebre en 2021 en las mismas condiciones que las previstas originalmente.
Al aplazar la Eurocopa 2020, se ha dado espacio a las competiciones de clubes europeos y a las Ligas nacionales en curso la mejor oportunidad de completarse y, por lo tanto, de minimizar cualquier impacto financiero adverso.
¿Y el resto de torneos de otras categorías?
Todas las competiciones han sido aplazadas hasta próximo aviso. Se trabaja en soluciones para cada una de ellas para tan pronto como se puedan reanudar.
¿ Y las competiciones de 2021, cómo les afecta el cambio?
La UEFA modificará la fase final de la Liga de las Naciones, el campeonato de Europa femenino y el Sub- 21 masculino.