segunda-feira, 11 de maio de 2020

Spadafora: “Via al campionato? Serve un'altra settimana per decidere”

“Il Comitato tecnico scientifico chiede delle modifiche vincolanti al protocollo della Figc, per esempio di garantire che se durante gli allenamenti dovesse emergere un positivo, la squadra e tutto lo staff tecnico restino in quarantena senza alcun contatto esterno, oppure che siano i medici delle società ad assumersi tutte le responsabilità dell'attuazione del protocollo, oppure che i numerosi test molecolari previsti per i calciatori non vengano fatti a discapito di tutti gli altri cittadini. Se la Figc accetterà tutte queste indicazioni, gli allenamenti potranno riprendere sicuramente il 18 maggio": lo ha detto il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, in diretta al Tg1. "Dalle indicazioni del Cts emerge che la linea di prudenza avuta finora sia quella giusta da seguire. Avremo bisogno di almeno un'altra settimana per vedere la curva dei contagi e poter poi decidere sul campionato. Intanto- ha concluso Spadafora- è evidente che 1l 18 maggio devono ricominciare gli allenamenti anche per tutti gli altri sport di squadra. Domattina presenterò formalmente al Cts le linee guida per far riaprire entro maggio tutti gli altri impianti e centri sportivi, come le palestre, in sicurezza". Sul campionato non si è sbilanciato. Ci sono ancora pareri contrari alla ripresa. Forti i timori per gli spostamenti di migliaia di persone ogni giornata di campionato. Ora la Figc. In vista degli allenamenti, dovrà mettere ancora una volta ad un protocollo che di fatto è stato di nuovo bocciato.

La nota congiunta: "Sì agli allenamenti dal 18 maggio"

"Il parere richiesto dal Governo sul protocollo presentato dalla Figc è stato espresso dal Comitato Tecnico Scientifico e conferma la linea della prudenza sinora seguita dai ministeri competenti. Le indicazioni del Comitato, che sono da considerarsi stringenti e vincolanti, saranno trasmesse alla Federazione per i doverosi adeguamenti del Protocollo in modo da consentire la ripresa in sicurezza degli allenamenti di squadra a partire dal 18 maggio”: così ministri della Salute, Roberto Speranza, e dello Sport, Vincenzo Spadafora, in una dichiarazione congiunta. Il protocollo della Figc ora dovrà essere adeguato. Ci sono punti critici, soprattutto sulla quarantena dei giocatori in caso di positività. Il modello Germania-come suggerito dalla commissione Zeppilli- non va bene, qui si prevede un isolamento di due settimane di tutto lo staff e la cosa creerebbe grossi problemi anche in occasione degli allenamenti di gruppo dal 18 maggio. Previsto inoltre dal protocollo è dei medici sociali. C'è il rischio di non chiudere questa stagione, servono 13 giornate da giugno ai primi di agosto. Figc e Lega di A vogliono provarci a ripartire, ma le incognite sono tantissime, e questo protocollo studiato da via Allegri ha avuto in dall'inizio una vita travagliata.

"Ritiro prolungato per i giocatori"

"E' stata individuata una possibile via d'uscita tecnica" per la ripresa degli allenamenti del calcio, "sostanzialmente quella di una 'bolla sterile' nella quale entrano giocatori e staff negativi, un grande ambiente sterile senza presenza di virus: e dovranno tutti restare in isolamento, come una grande famiglia", lo afferma alla trasmissione di Emilio Mancuso, la Politica nel Pallone-Gr Parlamento, la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, definendo con un'immagine la possibile soluzione per la ripresa degli allenamenti di squadra. Questa scelta "tutelerà la loro salute, e quella di chi sta con loro, ma chiede un grande sacrificio, quello dell'isolamento assoluto, e un'assunzione di responsabilità da parte della Lega calcio. E' possibile così che dentro questo ambiente riprendano gli allenamenti di squadra". Zampa ha annunciato anche che "stasera dovrebbe essere consegnata la relazione del Comitato tecnico scientifico al ministro Speranza e al ministro Spadafora, ma l'ultima parola spetterà poi al presidente del Consiglio, Conte, e al consiglio dei ministri". Questo per la parte tecnico scientifica; per la parte politica, al governo, dice Zampa, "spetterà valutare gli altri aspetti del problema, che non è solo sportivo ma tocca un indotto occupazionale ed economico importante: tutti temi che dovranno essere messi sul tavolo".

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