Pavoletti espugna Firenze e tiene a galla i sardi che ora si allontanano dalla zona retrocessione. Per i Viola l'Europa è ora un miraggio
La partita nel nome di Davide Astori finisce in rissa. Dallo scambio delle maglie tra i capitani Badelj e Ceppitelli dell'indimenticabile capitano viola, sotto gli occhi della famiglia del numero 13 scomparso il 4 marzo scorso a Udine all'espulsione di Veretout che finisce peggio una partita cominciata male. Una battaglia fino al settimo minuto di recupero tra Fiorentina e Cagliari. Ma tra chi cerca un posto per l'Europa e chi tenta la disperata impresa di salvarsi la spuntano i rossoblù sostenuti da 1500 tifosi che urlano a petto nudo nel loro spicchio dall'inizio alla fine.
Il gol decisivo di Pavoletti.
SEMPRE LUI — La decide il bomber del Cagliari Leonardo Pavoletti, all'undicesimo bersaglio stagionale, naturalmente di testa, su punizione dalla trequarti tagliata alla perfezione da Lykogiannis. Pavoletti si libera abilmente di Biraghi e sfrutta l'indecisione di Sportiello che fin lì ne aveva combinate altre pasticciando due volte pericolosamente. Il Cagliari ora mette la testa avanti ma per salvarsi dovrà far risultato anche con l'Atalanta domenica sera, mentre la Fiorentina vede ridursi le possibilità di agganciare l'Europa anche dalla porta di servizi dei lunghi preliminari. Domenica andrà a Milano in casa dei rossoneri, anche senza Veretout che già era stato ammonito e poi ha macchiato col rosso diretto per un fallaccio su Joao Pedro la sua frustrazione. La partita la gioca soprattutto il Cagliari concentrato e determinato come con la Roma. Lopez utilizza ancora Ionita nel ruolo di trequartista marcatore, è lui che deve dare fastidio a Badelj e ci riesce. Il resto del lavoro lo fa la difesa a quattro in cui Faragò risparmia le sortite, ma è attento a chiudere e Lykogiannis copre tutto. In più c'è il super lavoro di Simone Padoin, il migliore dei rossoblù per temperamento, dinamismo, aggressività. Un super eroe. La Fiorentina comincia con il solito Chiesa che si agita sulla fascia destra, un suo tiro cross è respinto da Cragno, ma Veretout che può calciare facile spara alto. E' l'unico vero brivido che corre il Cagliari nella prima parte. Oltre a quattro corner di fila che la Viola non sfrutta. La squadra di Lopez prende campo, sale di tono e al 37' segna. Non andava in vantaggio dalla sfida con la Lazio dell'11 marzo.
SECONDO TEMPO CHE LOTTA — Pioli non ci sta e inserisce prima Falcinelli, a inizio ripresa, poi Saponara, ma è Farias che si divora il 2-0 spedendo sulla traversa di testa un perfetto cross di Padoin. La partita si incattivisce, fioccano le ammonizioni, ma Valeri la controlla. Al 24' torna in campo Joao Pedro, che, finita la sospensione per il diuretico che gli è costato la positività, e in attesa dell'udienza di mercoledì, può giocare. Non lo faceva dal 26 febbraio col Napoli. Joao vuole spaccare il mondo e infatti manda in porta Farias al quale basterebbe solo segnare, e invece toppa ancora come prima e come con la Roma. E' l'ultima fiammata del Cagliari che negli ultimi 15 minuti è alle corde, con i crampi, ma riesce a difendersi. Gara sempre più nervosa, con accenni di rissa, spinte continue, perdite di tempo di Cragno. Gli arbitri assegnano sei minuti di recupero, ci prova solo l'ultimo ad arrendersi, il solito Chiesa. Cragno è attento in tutte le uscite. Il resto della squadra viola è un disastro, un campionario di errori, dagli stop ai tiri sbagliati con la pietosa chiosa di Veretout che mette la parola fine alla gara. Ma non alla rissa che continua anche alla fine. Poi la Fiorentina esce mestamente dal campo, mentre il Cagliari va a salutare lo spicchio di tifosi in festa. Giustificata dopo quattro partite in cui i sardi avevano raccolto un solo punto precipitando sul fondo.
Nenhum comentário:
Postar um comentário