ROMA - Philippe Mexes non ha dimenticato i suoi sette anni trascorsi nella Capitale, con le sue 267 partite condite da 15 gol. L'ex difensore giallorosso ha rilasciato alcune dichiarazioni ai canali social della Roma, ricordando la sua esperienza a Trigoria, tra gioie e rimpianti.
Mexes sulla situazione Coronavirus
"Sto bene, nonostante questo periodo brutto. Io sono a Bordeaux, i miei parenti stanno bene. Questa zona si salva un po', ma anche la Francia non sta messa bene. Mi manca la Roma e Roma. I tifosi e l'Olimpico mi sono rimasti nel cuore. Sono stato benissimo a Roma, eravamo un bel gruppo, con alcuni fenomeni come Totti e De Rossi. Siamo riusciti a fare cose buone, con il sostegno dei tifosi. Un bel gruppo il nostro, con tanta determinazione. Siamo partiti con aspettative basse, ma abbiamo raggiunto bei traguardi, sorprendendo tutti, anche i nostri tifosi. Un pensiero a tutti quelli che sono stati mali per questo virus, è un incubo e speriamo che possa passare il prima possibile".
Mexes, il derby e Franco Sensi
"Dopo tutto quello che ho vissuto nella mia carriera, ci sono stati tanti cambiamenti. A Roma sono arrivato quando c'era ancora Sensi, che poi purtroppo se n'è andato. Me lo ricordo quando entrava nello spogliatoio, con il suo bastone e ci diceva la verità. Nell'intervallo di un derby in cui perdevamo, entrò e dopo aver sbattuto il bastone ci disse: "Ma non vi vergognate?". Mi rimarrà per sempre impresso quel momento. Sono cambiate troppe cose nel calcio, ora si chiede solo di vincere, i giovani giocano solo per i soldi. Non mi appartiene questa mentalità, ho cercato di dare il massimo sempre. A Roma sono stato più anni e la passione che ho visto a Roma non l'ho vista da nessun'altra parte".
Mexes e il gol alla Lazio con la maglia del Milan
"Ero in panchina, ci tenevo tanto. Io mi sentivo romano e romanista, volevo far bene e ripagare tutti dell'immagine che avevo dato con quel cartellino rosso (l'episodio con Mauri, ndr). Nel calcio puoi recuperare ai tuoi errori".
Mexes e il ko con la Sampdoria
"Un ricordo bruttissimo per tutti i romanisti, uno dei più brutti della mia carriera. Pareggiando forse avremmo vinto il titolo, questo sarà un rimpianto a vita per me. È stato bravo Pazzini e un po' stupidi noi".
Mexes e Totti
"L'unico che sento è Francesco Totti, anche Vito Scala. Daniele non ho più il numero, mi dispiace perché mi farebbe piacere sentirlo. Ho lasciato il calcio da un giorno all'altro, perché mi sono stufato dell'ambiente, di tutto quello che c'è intorno, ma anche tra di noi. Pensi di avere amici, ma invece sono soltanto colleghi. A Roma eravamo veramente tutti amici, questa è stata una cosa che non ha mai più vissuto altrove e per questo ho smesso. Non voglio vendermi, giocare a Dubai o Shangai, preferisco stare a casa con la mia famiglia. Sono stato fortunato per quello che ho fatto, ora vado avanti. Voglio tornare a Roma e vedere qualche partita, ci sto spesso a Roma perché la mia ragazza è romana".
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