TORINO - Tutti gli obiettivi sono stesi ai piedi della Juve. La finale di Coppa Italia, il campionato e ora la finale di Champions. Lo scudetto proietta già da solo i bianconeri nella leggenda. Il sesto consecutivo non lo ha mai conquistato nessuno in Italia e nemmeno nei più importanti tornei d’Europa. Si parlerà a lungo di questa difesa inviolabile (621 minuti di imbattibilità in Champions) e della qualità dei suoi giocatori. Dalla BBC a Dybala, a Higuain (30 gol stagionali), da Pjanic a Cuadrado, da Dani Alves a Mandzukic. Come del suo allenatore e di chi l’ha costruita. E’ vero: si odia o si ama ma adesso non si può ignorare il suo valore assoluto. La sua purezza cristallina. Un diamante incastonato nella storia del calcio.
Contro il Monaco ha spezzato l’ultima catena che la teneva ancorata per terra. Bella, austera, regale può volare con la sicurezza di chi conosce la propria forza perché non l’ha edificata sulla carta ma l’ha forgiata partita dopo partita. Sempre un passettino in più, sempre un miglioramento. Di meraviglia in meraviglia. E’ la Juve più forte che si sia mai vista? Chi lo sa, ma il dibattito è legittimo. Ora c’è da gustarsi il raccolto già sapendo però che quel sesto sigillo rappresenta qualcosa di marziano.
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