sábado, 4 de abril de 2020

I retroscena di D'Amico sul mercato dell'Inter: da Montero a Viduka passando per Criscito

L'agente e intermediario internazionale Andrea D'Amico si è raccontato senza filtri in una lunga intervista sul canale Instagram del giornalista Nicolò Schira. Spazio a tantissimi aneddoti e retroscena di calciomercato, alcuni dei quali a sfondo nerazzurro. Eccoli.
Francesco Toldo
TOLDO - "Nel 2000 Francesco disputò un Europeo straordinario. Un grande campione di una bontà incedibile. Nel 2001 la Fiorentina di Cecchi Gori aveva bisogno di fare cassa: fu il primo portiere a essere venduto per oltre 50 miliardi di lire. L'Inter lo voleva fortemente e realizzammo una grande operazione. Ha vinto tutto in nerazzurro e lo vedo bene anche come dirigente: Franci è molto intelligente e perfetto per ricoprire un incarico importante in società".

MONTERO-INTER - "Ti svelo un retroscena che no ho mai raccontato. Nel 1996 Paolo Montero fu a un passo dall'Inter. Era in scadenza con l'Atalanta e stavamo trattando con la Juve: Lippi lo voleva fortemente, ma Moggi aveva fatto un'offerta bassa che non ci aveva convinto. Ci chiamò l'Inter e stavamo andando a firmare in sede, quando poi la Juve decise di rilanciare su input di Lippi e Paolo scelse di andare a Torino".
Maurizio Ganz
GANZ - "Fu il primo a passare dall'Inter al Milan inaugurando una serie di affari tra le milanesi. Maurizio era una macchina da gol con il cognome più consonantico al mondo. All'Inter con l'arrivo di Ronaldo giocava poco e trovammo l'opportunità Milan, dove debuttò il giorno dopo la firma con un gol nel derby. Polemiche per l'esultanza? Secondo me è giusto che un professionista dia il massimo per i colori che indossa in quel momento e capisco il festeggiamento".
CRISCITO - "Nell'estate 2018 era vicinissimo all'Inter. Spalletti lo voleva fortemente e avrebbe guadagnato molto di più in nerazzurro, ma ha fatto una scelta di cuore preferendo tornare al Genoa. Idem a gennaio quando era fatta con la Fiorentina, ma da capitano non se l'è sentita di lasciare i rossoblù che erano in fondo alla classifica".
Mark Viduka
VIDUKA - "Nel 2004 andammo a Leeds con Marco Branca per portare Viduka all'Inter. Piaceva molto a Moratti e all'epoca Mark era uno dei top player della Premier League. Non riuscimmo a trovare l'accordo con gli inglesi, che spararono alto. Peccato".
NUOVI TALENTI - "Il terzino della Juve Pietro Beruatto. Luca Magazzù dell'Inter, diventerà un grande attaccante. Poi c'è un 13enne del Verona che mi ha folgorato: Alessandro Favaná, sembra di vedere Roberto Mancini".
BERTI - "Nicola è un grande giocatore e un personaggio straordinario. A Milano erano tutti affascinati e innamorati di lui: un numero uno in tutti i sensi. Peccato solo per la finale di Pasadena se no avrebbe vinto anche il Mondiale. Voleva chiudere la carriera all'Inter, ma poi arrivò la chiamata del Tottenham che gli offriva un posto da protagonista".
Oliver Bierhoff
BIERHOFF - "Una storia particolare. Lo conobbi quando l'Inter lo aveva mandato in prestito all'Ascoli di Costantino Rozzi. All'epoca sembrava quasi sgraziato, lo portammo così a Udine dove modificò la postura e modo di correggere. Iniziò a segnare tantissimo e lo portammo con Helveg al Milan, dove vinse con Zaccheroni lo scudetto al primo gol. Ricordo poi Euro 1996, quando debuttò nel torneo entrando in finale e regalò il titolo alla Germania con una doppietta in finale col primo golden gol della storia".

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