Gomez e compagni spaventano Handanovic nel primo tempo, poi reggono nel secondo tempo. Il pareggio serve a poco a entrambe in chiave coppe europee
Mauro Icardi, 25 anni. LaPresse
Finisce 0-0 tra Atalanta e Inter. Un punto che serve più all’Atalanta per restare nel gruppone di chi aspira all’Europa League piuttosto che all’Inter per spingere in chiave Champions.
FIATONE INTER — Non ci sono Petagna e Ilicic, squalificato e infortunato, quindi Gasperini rinfocola la sua vena giovanile e lancia Barrow (nato nel 1998) dal primo minuto. Spalletti deve rinunciare – seppur in panchina – a Candreva e così disegna un 3-4-3 parente stretto del 3-4-2-1. D’Ambrosio è il centrale di sinistra, Cancelo e Santon i terzini, Rafinha e Perisic alle spalle di Icardi ed entrambi portati a stringere e allargare a seconda delle esigenze. L’Atalanta è sistemata in maniera simile con Cristante e il Papu a fare la fisarmonica ai lati di Barrow. Dopo 5’ i bergamaschi mostrano un pezzo di calcio spettacolo: il Papu e Cristante dialogano, l’argentino arriva davanti a Handanovic e – cosa più difficile che semplice – calcia fuori. L’Inter inizia in affanno, con il fiatone, trascinata nella confusione dalla veemenza atalantina. Servono 18’ alla squadra di Spalletti per verificare l’esistenza della porta avversaria con un tiro di Rafinha che si chiude abbastanza al largo da Berisha. Un minuto dopo però Barrow, lanciato in profondità, mostra la differenza con una vera occasione da rete obbligando Handanovic a una parata decisamente di livello. L’Inter non sembra trovare le contromisure adeguate, Spalletti prova allora a invertire i due centrali difensivi mettendo D’Ambrosio sul Papu. Al 24’ Freuler si infila tra Gagliardini e Borja Valero prendendoli in contropiede e arriva quasi fin da Handanovic: il suo destro è assopito in due tempi dal portiere sloveno. Al 27’ un pallone perso ingenuamente da Cancelo lancia Gosens nel vuoto. Il suo cross trova Barrow che sul primo palo gira ma trova solo l’esterno della rete. Al 30’, su cross del Papu, Barrow chiama ancora Handanovic a una parata strepitosa. Il capovolgimento di campo mette in scena la migliore azione interista con Rafinha che manda in porta Perisic, stoppato solo dai riflessi di Berisha che alza in corner. Alla squadra di Spalletti non resta che giocare da provinciale, quindi in ripartenza, con lo stesso Ivan imbeccato da Gagliardini nello spazio. Il diagonale però svanisce di poco sul fondo. Il primo tempo finisce 0-0, unico lato positivo (senza meriti per Spalletti e soci) di una frazione che l’Inter ha giocato come la neve che scende soffice dal cielo sulla terra, dove Gasperini l’ha attesa con un pressing asfissiante. Il risultato è stato togliere luce a ogni portatore di palla interista costretto a barcollare nei coni d’ombra senza trovare il senso del discorso.
NIENTE GOL — Si ricomincia con Cornelius al posto di Barrow e quando l’Inter rientra in campo trova tutta l’Atalanta già schierata. Le ultime indicazioni di Spalletti e del vice Domenichini a Miranda e Skriniar fanno esplodere di fischi lo stadio. L’Atalanta abbassa la pressione e l’Inter prende una boccata d’ossigeno nei primi 15’. Quando Santon nota davanti a sé del campo, pare non crederci così al 16’ arriva fino al limite e ci prova di destro: palla fuori. I bergamaschi non sono più quelli del primo tempo e l’Inter sale poco alla volta. Rafinha, prima di lasciare il posto a Eder al 26’, spreca un’occasione clamorosa dall’interno dell’area calciando in curva un pregevole assist di Icardi. Gasperini al 35’ inserisce Castagne al posto di Gosens. La sberla di Eder al 36’ su punizione fa emergere un po’ di apprensione a Berisha che in volo respinge. Cinque minuti e Perisic prende un’ascensore sul cross di Eder, ma il colpo di testa non è preciso. Al 44’ l’ex Gagliardini va vicinissimo al gol con un sinistro chirurgico. Spalletti prova a cavalcare il momento positivo inserendo Karamoh per Santon al 45’. È Perisic che si abbassa sulla linea del centrocampo lasciando il francese libero di agire a destra. Dal continuo sbracciarsi nei vestiti esce sconfitto Spalletti dalla sua camicia, selvaggiamente fuori dai pantaloni. Il recupero non cambia niente, semmai sottolinea l’incapacità interista di segnare per la terza gara consecutiva. L’aggancio alle due romane a quota 60 punti è momentaneo e in casa nerazzurra si spererà per un derby da 1-2. Mezzo sorriso per l’Atalanta invece che dopo un gran primo tempo ha viaggiato saggiamente nella ripresa schivando guai senza violare troppo la difesa altrui. L’Europa resta lì vicino per la lunga volata primaverile.
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