Punizione di Simone nel primo tempo poi sofferenza fino al gol dell'ungherese nel recupero. Rossoblù virtualmente salvi
Con un filo di gas il Bologna torna a vincere, superando col minimo sindacale un impalpabile Verona e restando al passo col Genoa là, nella vetta della classifica di destra. Niente spumante, quello a Verona lo stappano solo nei padiglioni del Vinitaly, basta una punizione di Verdi per decidere il risultato, poi arrotondato da Nag nel recupero. Ma sono in generale più la pochezza e le lacune del Verona che la propositività del Bologna a dettare i ritmi e gli indirizzi di un match ancora una volta non esaltante.
Donadoni rilancia Destro, all’ultimo appello dopo quattro panchine consecutive e 16’ in campo negli ultimi 360. Il centravanti fa ammonire subito Caracciolo, vaga alla caccia della palla, ma la vede poco. Il dilemma resta sempre quello: colpa sua o dei pochi palloni giocati in area? In altre parole, qualcun altro avrebbe fatto meglio date le circostanze? Allora a sbloccarla e risolverla deve essere sempre lui, Verdi, sempre su calcio piazzato, stavolta col piede sinistro a beffare un disorientato Nicolas sul suo palo. Il portiere veronese al 14’ aveva evitato l’1-0 di Dzemaili con un gran riflesso replicato al 44’ su Pulgar, ma sulla punizione dell’esterno rossoblù, pur precisa, lascia a desiderare. Al di là dell’occasione sciupata, lo svizzero, anche lui al rientro, sembra non aver ripreso ancora le misure ai compagni, disseminando palle perse e assist al vuoto qua e là. Compreso quello mancato per Destro sottoporta al 42’, prima che Palacio – con deviazione dello stesso centravanti – colpisca il palo.
Subito dopo il gol di Verdi il Verona, sin lì rintanato nella metà campo, era andato vicino al pari con Cerci che salta secco Helander e un Palacio in veste da terzino. Fiammata estemporanea in una partita guardinga e in cui il tridente senza punte di Pecchia produce poco o nulla, con un terzino di nascita come Fares lanciato da centravanti. Lo stesso Cerci di oggi è triste parente di quello che stregò l’Atletico Madrid, se non gli riescono nemmeno gli stop, e convince Pecchia a mettere una punta per l’ultima mezz’ora, l’ex Petkovic. Resta poca cosa però la produzione offensiva degli ospiti, mentre il Bologna ha due volte la palla per chiuderla, ma prima Palacio di testa manda alta la scodellata di Verdi poi ancora Nicolas nega a Dzemaili il gol che ne riscatterebbe la prestazione.
Dai e ridai nel cercare di addormentare la partita senza fare granché per imbrigliarla, il Bologna nel finale concede al Verona due occasioni per pareggiare con Lee e Fares, ma finisce che in contropiede sono i rossoblù a raddoppiare, col primo gol in A di Nagy. Risultato in cassaforte, senza entusiasmi.
Bologna-Verona 2-0
Bologna (4-3-3): Mirante; Mbaye, De Maio, Helander, Masina;
Verona (4-3-3): Nicolas; Ferrari, Caracciolo, Vukovic, Felicioli; Romulo (23’st Lee), Fossati (38’st Matos), Valoti; Cerci (15’st Petkovic), Fares, Aarons. All: Pecchia
Arbitro: Abisso di Palermo
Reti: 31’pt Verdi, 49’st Nagy
Note: ammoniti Caracciolo, Pulgar, Crisetig, Palacio. Spettatori 19172
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