sábado, 13 de junho de 2020

L'attacco e i cambi, Sarri medita sui suoi errori

Per Maurizio Sarri la finale di Coppa Italia è l'occasione per vincere il primo trofeo in Italia, nel calcio professionistico, un anno dopo la conquista dell'Europa League alla guida del Chelsea, 4-1 sull'Arsenal nella finale tutta londinese giocata a Baku.
Nel palmares del tecnico nato a Napoli ma cresciuto a Figline Valdarno, tra i titoli italiani c'è al momento solo la Coppa Italia di serie D, vinta nel 2013 sulla panchina del Sansovino. club di Monte San Savino (Arezzo). Poi, certo, anche cinque promozioni, l'ultima con l'Empoli, portato in serie A nel 2014. Ma adesso val'assalto del primo titolo da allenatore della Juventus.   
Ha cominciato oggi a preparare la finale, tra l'allenamento sul campo alla Continassa, "scarico" per chi ha giocato la semifinale di Coppa Italia, lavoro a gruppi per gli altri, e l'analisi della partita di ieri, lo 0-0 contro il Milan in dieci, con una partenza fortissima e un inevitabile - dopo la lunghissima pausa agonistica - calo alla distanza. Sarri ha meditato sulla formula con Cristiano Ronaldo centravanti, che non ha dato grandi risultati, e il triplice cambio che ha finito per rivitalizzare il Milan.
"Cristiano si mette sempre a disposizione",  ha commentato il tecnico bianconero facendo trapelare che quella formula difficilmente sarà ripetuta. "E'stato sfortunatissimo perché si fa presto a dire rigore sbagliato, ma il pallone ha sbattuto contro il palo interno ed è uscito. Siccome Ronaldo dagli 11 metri è infallibile, ha finito per soffrire quel gol mancato".   
Sul cambio 'all'americana' di tre giocatori nello stesso istante, l'autocritica di Sarri è totale: "Ho sbagliato, mi sono fatto prendere la mano, ma sostituire in blocco tre giocatori ha compromesso l'equilibrio del gioco e c'è voluto un po' di tempo per ritrovarlo".   
La Juventus però riparte da "quei 30' minuti, all'inizio della partita, i migliori della stagione", nel giudizio di Sarri. Una sorpresa positiva servita a dissolvere parte dei dubbi che la ripresa dopo tre mesi di stop aveva lasciato.   
Per la finale del 17 giugno a Roma, a Sarri farebbe tanto comodo riavere Higuain, neppure tra i convocati ieri per i postumi di un malanno muscolare. Sul conto dell'attaccante argentino, ultimo con Rabiot a tornare a Torino dopo la fine del lockdown, si sono scatenati oggi gli attacchi sui social: nel mirino le immagini diffuse dalle telecamere della tv che l'hanno

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