terça-feira, 17 de março de 2020

Perchè Marco Delvecchio è entrato nel cuore dei tifosi della Roma

D'accordo, le vittorie della Roma sono state (relativamente) poche, ma guai a dire che i tifosi giallorossi non abbiano visto passare tanti giocatori fenomenali sul prato dell'Olimpico. Senza scomodare leggende dell'anteguerra, basta citarne solo alcuni, come Francesco Totti Gabriel Omar Batistuta. Ma i calciatori ad aver avuto il privilegio di restare nel cuore di tutti i romanisti a distanza di anni sono pochi. E se si pronuncia il nome di Marco Delvecchio davanti ad un tifoso della Roma, si può star certi che si riceverà in cambio un sospiro nostalgico.

Marco Delvecchio,Alessandro Frau


E dire che prima di diventare SuperMarco ne ha dovuti sentire di fischi. Sì, perchè Delvecchio, arrivato alla Roma in prestito dall'Inter in cambio di Marco Branca all'alba della stagione 1995-96, non era stato accolto con favore: i tifosi, per l'attacco, aspettavano dal presidente Sensi un pezzo da novanta. Ma a Trigoria sbarcò "solo" questo giovane attaccante classe 1973 con all'attivo un bottino di 8 reti. In coppia con Abel Balbo (lui sì beniamino dei tifosi), ha ricevuto fischi copiosi per tutto il girone d'andata. Mister Mazzone, in quello di ritorno, lo lancia spesso dall'inizio facendolo giocare con continuità: ed ecco che il 20 aprile 1996, contro il Napoli, realizza la sua prima tripletta in carriera. 

Marco Delvecchio


Ogni gol veniva accompagnato dalle mani portate alle orecchie, quasi ad invitare il pubblico a fischiarlo. Un gesto di sfida che negli anni si è trasformato in una precisa richiesta della Sud: "Delvecchio facce vedè l'orecchio": "Questo è il gesto che è nato un po' per sfida verso i tifosi, perché non apprezzavano il fatto che giocassi al posto dell'ipotetica punta che doveva arrivare - ha spiegato con sincerità Delvecchio -. I fischi mi sembravano ingiusti, non era colpa mia se non era arrivato nessuno. Poi dopo un chiarimento con i tifosi a Trigoria è diventato il simbolo della mia esultanza, non più per sentire i fischi ma la gioia dei tifosi."

Francesco Totti,Marco Delvecchio

Un totale di dieci stagioni con la maglia giallorossa, svestita solo fisicamente, nel 2005, dopo più di 300 presenze 83 gol. Ma in questo lasso di tempo Delvecchio si è guadagnato l'eterna gratitudine dei tifosi della Roma grazie...alla Lazio. Il numero 24, strada facendo, è diventato l'anti-biancoceleste per eccellenza. E probabilmente Alessandro Nesta ancora lo sogna (sudando) la notte. Nove le reti nei derby con la Lazio e lo scettro di marcatore più prolifico nelle stracittadine condiviso con Dino Da Costa, prima del sorpasso fissato da capitan Totti.

Roma v Lazio X

Tecnicamente non un fenomeno, anche se capace di grandi colpi. Con la Roma, di cui spesso ha indossato anche la fascia di capitano, ha vinto lo scudetto 2001 (giocando praticamente da esterno di centrocampo) e la successiva Supercoppa Italiana. Solo due i trofei, ma l'amore dei tifosi non si misura con le vittorie. Piuttosto da un coro che fa "mostrace, mostrace, mostrace l'orecchio, ohhh Delvecchio, mostrace l'orecchio..."

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