NAPOLI-TORINO 2-2
25' Mertens (N), 55' Baselli (T), 71' Hamsik (N), 83' De Silvestri (T)
TABELLINO:
Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Chiriches, Rui; Allan, Jorginho, Zielinski (69' Hamsik); Callejon (88' Ounas), Mertens (63' Milik), Insigne
Torino (3-5-2): Sirigu; N'Koulou, Burdisso, Bonifazi; De Silvestri, Acquah, Rincon (87' Valdifiori), Baselli (78' Iago Falque), Ansaldi; Niang (63' Belotti), Ljajic
Ammoniti: Burdisso (T), Baselli (T), Mario Rui (N), Belotti (T), Nkoulou (T)
Un pari che serve a poco: il Napoli non va oltre il 2-2 contro il Torino, e la Juventus è ora davvero a un soffio dalla conquista del settimo Scudetto consecutivo. Soltanto alcune minime speranze e una difficile combinazione di risultati, tiene ancora aperta una speranza per la squadra di Maurizio Sarri. I bianconeri di Allegri, infatti, hanno due partite di vantaggio a 180 minuti dalla fine del campionato e una differenza reti di +61 rispetto ai ragazzi di Sarri (che hanno invece un +45). Solo una doppia sconfitta della Juve e una doppia vittoria del Napoli con la possibilità di colmare il gap di +16 gol tra le due squadre tiene aperta la questione dal punto di vista aritmetico. Per il resto, lacrime dei tifosi, il lungo addio di Pepe Reina da parte dei suoi sostenitori, la questione futuro di Maurizio Sarri ha tenuto banco nel corso di una partita che il Napoli non è riuscito a vincere. Non è bastato quindi il gol di Mertens nel primo tempo, tornato a segnare dopo 745 minuti di digiuno, e una grandissima rete di Marek Hamsik (100° in Serie A). Il Torino, squadra che ormai non poteva più chiedere nulla al campionato, è riuscito a fermare gli azzurri grazie ai due assist di Adem Ljajic (nello stesso0 incontro non accadeva da Inter-Frosinone del novembre 2015). Baselli e De Silvestri di testa all’83’ hanno fissato il risultato sul 2-2. Il "buco" nella difesa delle ultime gare: in tre partite su quattro la squadra di Sarri ha concesso almeno due reti, tante quante nelle precedenti 26, ha praticamente segnato la fine delle speranze. Troppo poche due vittorie nelle ultime cinque partite di campionato, nonostante il grandissimo successo dell’Allianz Stadium nello scontro diretto.
Le scelte dei due allenatori:
La vittoria della Juventus nell’anticipo della 36^ giornata di A contro il Bologna, ha forse definitivamente compromesso le speranze di arrivare allo Scudetto. Il Napoli, però, alla vigilia non voleva ancora mollare. L’obiettivo era quello di vincerle tutte per rinviare il più possibile la festa della Juventus, e aspettare. Prima della partita, un centinaio di tifosi della squadra azzurra, dalle parti della curva B, ha organizzato una protesta per protestare contro alcune decisioni arbitrali nelle ultime partite di quella che è stata la rivale scudetto per l’intero campionato. Per riprendere la corsa dopo il netto ko di Firenze, Maurizio Sarri ha deciso di schierare la formazione tipo con due cambi rispetto al solito. Al posto dello squalificato Koulibaly, ecco Chiriches. A centrocampo, con Allan e Jorginho c’è Zielinski e non Hamsik. In avanti non c’è Arek Milik, al centro dell’attacco confermato Mertens, al suo fianco Callejon e Insigne. Di fronte il Torino di Mazzarri, fuori dalla lotta per la zona Europa League, ma voglioso di costruire le basi della prossima stagione. Nel 3-5-2 spazio a Sirigu in porta; NKoulou, Burdisso e Bonifazi in difesa. Centrocampo con De Silvestri e Ansaldi sulle fasce. In mezzo Acquah, Rincon e Baselli. La sorpresa arriva dall’attacco perché non ci sono né Iago Falque, né il Gallo Belotti ma Niang e Ljajic.
"Sarri uno di noi", il San Paolo si schiera
Le dichiarazioni in settimana del presidente Aurelio De Laurentiis su Maurizio Sarri, sembrano non esser piaciute per niente ai tifosi che, dopo una stagione comunque eccezionale, non vorrebbero un Napoli nella prossima stagione senza il loro allenatore, quello che considerano “uno di noi”. Striscione esposto e cori hanno segnato una presa di posizione diffusa dei sostenitori sulla questione.
Mertens, gol al 25'. Torino: primo tempo sottotono
Un gol di Dries Mertens dopo un lunghissimo digiuno (745 minuti), ha portato in vantaggio gli azzurri al 25’ del primo tempo. Il belga non segnava da Roma-Napoli 2-4 del 3 marzo scorso. Partita non spettacolare, con una manovra del Napoli molto compassata nei primi minuti, e un Torino pronto soprattutto a difendere. Prima vera occasione della partita al 17’ con Insigne, servito alla perfezione da Mertens: il suo tiro è parato da Sirigu. Al 25’ l’episodio che ha sbloccato il match: prima ci prova Chiriches dalla distanza, alto. Poi nel corso di un’azione in cui sarebbe stato difficile prevedere un gol, l’attaccante belga la sblocca. Bonifazi serve Burdisso, il difensore centrale argentino si allunga verso la propria porta e tarda a rilanciare: Mertens si inserisce Il Napoli passa in vantaggio 1-0. Col passare dei minuti, la squadra di Sarri controlla e ci prova due volte: al 39’ Zielinski, ancora dalla distanza, palla fuori. Tre minuti dopo, errore di Baselli, Allan ruba palla e serve Callejon: Sirigu para il tiro dello spagnolo. Il primo tempo finisce così: 1-0 per il Napoli. Così Sarri sarebbe ancora a -4 dalla Juventus. A testimoniare comunque un primo tempo non certo positivo per la squadra di Walter Mazzarri, invece, alcuni dati su tutti: sono stati due i tiri della squadra granata nel corso di tutto il primo tempo, mai così pochi nei primi tempi di questa stagione. Nessuno nello specchio della porta difesa da Reina.
Tre gol nel secondo tempo: Baselli, Hamsik e De Silvestri
Il secondo tempo ricomincia com’era finito: con il Napoli in controllo, senza riuscire a chiuderla e il Torino a incassare i colpi, senza restituirli. Al primo tiro nello specchio della porta avversaria, però, la squadra di Mazzarri pareggia i conti. Ci pensa Baselli al 55’, su assist di Ljajic. Sulla conclusione del centrocampista granata, però, c’è una deviazione di Chiriches che rende il tiro imprendibile per Pepe Reina. È il momento forse più favorevole al Torino che ci riprova quattro minuti dopo con Niang, servito da Acquah: il suo tiro finisce però sull’esterno della rete. Al 63’ i due allenatori provano a cambiare le proprie squadre per cambiare la partita. Sarri inserisce Milik per Mertens, che non la prende benissimo al momento di uscire dal campo: nessun gesto eclatante ma tanta delusione non nascosta. Mazzarri, invece, lancia il Gallo Belotti, partito dalla panchina, per Niang. Il Napoli ricomincia a giocare come sa, con in più un Milik in ottima forma. Al 70’ il polacco lascia partire un gran tiro dal limite, ma la palla si stampa sul palo. Un minuto dopo è il capitano Hamsik (entrato al posto di Zielinski due minuti prima) a portare di nuovo in vantaggio la squadra di Sarri. Assist di Callejon e destro fantastico che batte Sirigu. Il San Paolo esulta. La partita, però, non è ancora finita. Assist (il secondo di giornata) all’83’ di Ljajic per De Silvestri che, dimenticato dalla difesa del Napoli, batte di testa Reina: è 2-2. Il San Paolo applaude i suoi giocatori. Il sogno è quasi definitivamente sfumato.
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