GENOVA – Pazza Fiorentina. L’Europa è sempre a portata di mano. I viola vincono a Marassi in maniera rocambolesca, poi vanno sotto la curva dei tifosi arrivati da Firenze e si mettono sugli attenti, anche con Pioli, salutando idealmente Astori. Che evidentemente, da Lassù, una mano deve averla data. Perchè la partita è cambiata più volte. Liscia nel primo tempo, con il gol di Benassi (quinto per lui, come nel Toro) a due minuti dal riposo. Poi il crollo, incredibile, nella ripresa: Sportiello prende due gol in quattro minuti. Il primo da Rossi, che torna a segnare nel campionato italiano, l’altro da Lapadula, che aveva appena sostituito Pepito. Oddio che paura! La possibilità che la Fiorentina perdesse la bussola, come le è capitato tante altre volte in questa stagione, era più che fondata. Invece no. Uscito Badelj per un guaio fisico e mandato in campo Dabo, Pioli ha mostrato anche il coraggio di scoprirsi: fuori Gaspar, che ha avuto il solo merito di provocare l’espulsione di Pandev, lasciando il Genoa in dieci, e dentro Falcinelli. Tanto, anche con Gaspar, la Fiorentina indietro era purtroppo scoperta. Falcinelli, invece, è stato positivo. Favorendo in qualche modo il momentaneo pareggio di Eysseric. Primo gol in maglia viola per lui. Momentaneo pareggio, perchè un altro francese, Dabo (subentrato a Badelj) ha segnato il gol della vittoria. L’avevo detto ieri, a Lady Radio, che avrei preferito Dabo, anche fuori ruolo, a Gaspar. E lui ha risposto alla grande: segnando, colpendo un palo clamoroso, e fornendo una prestazione molto positiva. Pazza Fiorentina, sì da manicomio, visto quel che ha combinato quest’anno. Ma brava a ritrovarsi, a compattarsi, a fare squadra nel momento di maggior difficoltà. A parte l’infelice prestazione di Gaspar, che ha costretto Pezzella agli straordinari in copertura, la squadra ha saputo dare tanto anche in un campo tradizionalmente ostile come quello di Marassi. E sotto uno scroscio di pioggia che a Genova è quasi sempre violento e opprimente. Benissimo Badelj, finchè è stato in campo, ma bravi anche Veretout (capace nel finale di caricarsi la squadra sulle spalle) e Benassi, tornato al gol. Volenterosissimo Chiesa e utile anche nei rientri a colmare i vuoti lasciati da Gaspar. In ombra Simeone, mentre devo elogiare Falcinelli, assai incisivo. E ora, con il pareggio dell’Atalanta a Roma con la Lazio, la Fiorentina resta lì, a tallonare anche il Milan. Pronta a giocarsi l’Europa nelle ultime due partite: in casa con il Cagliari e, probabilmente, lo spareggio a San Siro contro il Milan all’ultima giornata.
TIFOSI – Circa un migliaio i tifosi viola a Marassi. La Fiorentina, in maglia bianca per omaggio al quartiere di Santo Spirito, ritrova Pepito Rossi, in campo nel Genoa dal primo minuto. Così come Pioli è costretto a schierare subito Bruno Gaspar, con raccomandazione a Benassi di aiutarlo in fase di copertura. Prima azione pericolosa del Genoa (4′) con punizione di Hiljemark che spiove in area, ma Pezzella anticipa tutti di testa. Fiorentina in avanti fra il 9′ e il 10′ ma Simeone non arriva due volte su altrettanti inviti di Saponara. Al 13′ omaggio a Davide Astori, anche da parte genoana. Viola ancora in avanti, ma la difesa rossoblù, una delle migliori del campionato, si chiude come una saracinesca. Il fatto comuque confortante è che a metà campo dominano Badelj e Benassi. Con Saponara abbastanza attivo sulla tre quarti. Il problema? Bertolacci e Lazovic sulla fascia sinistra tovano via libera perchè Gaspar, com’era facile indovinare, è desaparacido, voglio dire che non si trova mai in posizione giusta. Al 19′ Pezzella deve intervenire cn un intervento tampone prima su Lazovic eppoi su Bertolacci. E’ bravo il capitano viola. E’ Bertolacci a commettere fallo e a rimediare il giallo. Ma il rischio arriva al 23′: Hiljemark guadagna un bel pallone sulla destra e lo mette in mezzo per Pepito, lasciato solo. Per fortuna colpisce male di testa e l’occasione sfuma. Vicino a lui c’era Gaspar, ininfluente.
BENASSI – Che dire? Il Genoa non si mostra troppo incisivo in attacco, nonostante la buona volontà di Pepito Rossi, sul quale commette un brutto fallo (rimediando il giallo) Milan Badelj al 28′. La Fiorentina manovra meglio, ma dovrebbe spingere di più. E, soprattutto, dovrebbe pungere. Simeone, almeno finora, non sembra il castigatore del Napoli. Ci prova Biraghi (32′) con un sinistro da lontano, di controbalzo, che va a sfiorare il palo sinistro di Perin, comunque in volo da quella parte. E vola anche Sportiello (36′) su punizione diretta ancora di Hiljemark concessa per un tamponamento di Milenkovic su Pepito. Non mi convincono alcune decisioni di Manganiello: per esempio dopo un interventaccio di Hiljemark su Chiesa concede la punizione al Genoa. Poi sono critico con lo stesso Chiesa che, al 39′, si fa fermare in maniera ingenua in area. Ma al 43′ arriva il vantaggio per la Fiorentina. Chiesa raccoglie il pallone vicino all’area viola e fa partire bene l’azione viola: pallone filtrato per Benassi che mette in moto Simeone a sinistra. Buono lo spunto del Cholito che serve a centro area dove arriva in scivolata Benassi che colpisce con decisione e infila Perin che abbozza l’uscita. Quinto gol stagionale per Marco Benassi, che ne aveva fatti cinque anche nella stagione scorsa con la maglia del Torino. Il Genoa invoca il fuorigioco: che non c’è. Davanti a Benassi si vede benissimo la sagoma di Spolli che non fa in tempo a intervenire.
GASPAR – Nonostante qualche critica, che vado a ribadire, il vantaggio della Fiorentina, alla fine del primo tempo, è meritato. La squadra viola ha tenuto meglio il campo e non si è fatta quasi mai sfuggire il pallino del gioco. Grazie a un Badelj davvero padrone del centrocampo, a Chiesa pronto a sacrificarsi e a Benassi capace di trovarsi felicemente anche in zona tiro. Il punto debole? L’ho detto e lo ripeto: è sulla fascia destra, dove Gaspar si lascia sfuggire sempre l’avversario, costringendo il bravo Pezzella a un super lavoro di copertura. E’ vero che Pioli non aveva alternative, ma il prezzo da pagare, senza Laurini, è un batticuore continuo in quella zona di campo. In avvio di ripresa, sotto un violento scroscio di pioggia, il Genoa sostituisce Rosi con Pandev. Ora sono dolori per Gaspar: che infatti si fa ammonire nel tentativo di bloccare l’espertissimo attaccante genoano. Anche Chiesa è costretto ad arretrare per evitare danni.
PEPITO – Chiesa, per fortuna, ha tanta benzina in corpo. All’8′ riparte palla al piede e viene falciato poco prima dell’area da Spolli al quale non può essere risparmiato il giallo. Punizione di Biraghi, con il sinistro, pallone respinto dalla barriera. Ballardini fa un altro cambio: fuori Veloso, oggi non in palla, e dentro l’italo-brasiliano Bessa. Pioli toglie Badeli: entra Dabo. La difesa della Fiorentina non ha più il filtro. E il Genoa ne ha approfitta per pareggiare. Bessa va via sulla destra, entra in area e serve Pepito Rossi, solissimo (oddio, lì vicino c’è Gaspar, ma risulta ininfluente), che non ha difficoltà a metterla dentro. E’ il 19′. L’ultimo gol di Pepito nel campionato italiano con la maglia della Fiorentina contro il Torino. Pioli toglie Saponara e fa entrare Eysseric. Reagisce la Fiorentina: e prende un palo clamoroso con Dabo dal limite. Ahi, sembra girare male.
LAPADULA – Standing ovation per Rossi, sostituito da Lapadula. Che appena entrato, incredibilmente, va in gol. Difesa viola di nuovo nel pallone. Pallone da Pandev a Hiljemark, assist in scivolata per Lapadula, solo come lo era stato in precedenza Pepito. Lapadula non ha difficoltà a mettere in rete di sinistro. Frittatona in quattro minuti. Fiorentina nel pallone. L’uscita di Badelj si fa sentire. Per fortuna il Genoa si fa un po’ male da solo: Pandev interviene in maniera scorrettissima su Gaspar e si prende, giustamente, il rosso diretto.
EYSSERIC – Pioli prova la mossa azzardata, ma probabilmente giusta: fuori Gaspar e dentro Falcinelli. Che sfiora il gol quasi subito: Perin respinge alla meglio il suo tiro. Quindi arriva il pareggio: cross dal fondo di Dabo, Perin tocca malamente, il pallone finisce a Eysseric che, al volo, lo mette dentro. Primo gol del francese in maglia viola. E’ il 32′.
DABO – La Fiorentina non si ferma. Tre minuti dopo va di nuovo in vantaggio. Con un altro francese: Dabo, anche lui alla prima segnatura in viola. Falcinelli controlla in area, alza la testa e serve Dabo che tira di sinistro battendo ancora Perin. Due a tre, Fiorentina davanti. Dabo è al settimo cielo e si toglie la maglia. Ammonito. Poi ammonizione anche per Chiesa per intervento scomposto su Lapadula. Il Genoa vuole il rosso. Espulso Zukanovic, che era in panchina, per eccessive proteste. Ora bisogna tener duro. Veretout si prende la squadra sulle spalle da par suo: copre e e fa ripartire il gioco. Cinque minuti di recupero. Assalto del Genoa. Che invoca anche un rigore (che non c’è). La Fiorentina resiste. E vince. Arrivano i tre punti. Anche in maniera un po’ pazza, ma arrivano. E l’Europa è ancora a portata di mano.
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