Gli allenamenti riprenderanno lunedì 4 maggio? Possibile, con alcune accortezze. Nessuna certezza, non ancora. Al termine di una giornata convulsa, Vincenzo Spadafora ha preso tempo, ma l’idea di base resta quella di far tutto il possibile per permettere al calcio di ripartire.
Ieri mattina il ministro per lo sport, in Senato, ha risposto con una chiara apertura all’interrogazione sulla ripresa delle attività sportive: “Riprendere gradualmente gli allenamenti. Siamo consapevoli che dobbiamo riaprire perché lo sport è importante come valore economico e sociale, ma lo faremo nel rispetto assoluto della salute di tutti”. Poi, dalle 12 alle 14, l’atteso vertice con il mondo del calcio italiano, riunito - in videoconferenza - nella sua totalità: c’erano Gravina, Sibilia e Brunelli per la Figc, Dal Pino (Serie A), Balata (Serie B) e Ghirelli (Lega Pro), poi Tommasi, Nicchi e Ulivieri, in rappresentanza di giocatori, arbitri e allenatori. Infine, Maurizio Casasco della federazione Medico Sportiva e Paolo Zeppilli, presidente della commissione medica della Figc.
Un incontro nel complesso positivo. Spadafora ha raccolto informazioni, valutato il protocollo sugli allenamenti studiato dal professor Zeppilli, espresso i propri timori su una ripresa immediata al resto dei presenti. La massima sicurezza di atleti e società resta la priorità per il Governo, come si evince dalle dichiarazioni post vertice di Spadafora: “Ho ascoltato con grande attenzione le diverse posizioni emerse e nei prossimi giorni, dopo un confronto con il Ministro della Salute e il Comitato tecnico scientifico, emaneremo le disposizioni aggiornate in merito alla possibilità e alle modalità per una ripartenza degli allenamenti”.
Non solo calcio: Spadafora ha parlato con i presidenti delle 19 discipline associate al CONI, tra cui, ad esempio, bowling e biliardo. Una riunione utile a comprendere modalità e mezzi migliori per ridare linfa vitale anche a questi sport, in questo momento ancor più in difficoltà rispetto al calcio. Che però resta centrale nei piani del ministro, che su Facebook ha aggiunto: “Sono anche io un tifoso cui manca seguire la propria squadra. Posso assicurare che mantenere un profilo di estrema prudenza, come sto facendo, è la posizione più impopolare che si possa immaginare. Farò di tutto perché nel decreto che a breve approveremo siano contenute tutte quelle norme che assicurino a tutto il mondo dello sport il sostegno necessario per impedire che anche una sola realtà sportiva debba chiudere”.
La direzione è dunque tracciata. Lo sport prova a ripartire. Spadafora nei prossimi giorni si consulterà con il ministro della salute Speranza e con il Comitato tecnico scientifico poi, forse già venerdì, comunicherà alla Figc la decisione del governo, che verrà poi resa ufficiale con il nuovo Dpcm. Si va verso una ripresa degli allenamenti per gli sport individuali, mantenendo distanze prestabilite. Per il calcio potrebbe essere concessa un’apertura per allenamenti senza pallone, da svolgere anche in questo caso in forma individuale, evitando cioè i contatti.
L’auspicio, se le cose dovessero andare per il meglio, è di riprendere a giocare tra fine maggio e inizio giugno. In modo da poter ottemperare anche alla richiesta della Uefa, che anche ieri, in riunione con Eca e Leghe europee, ha ribadito la necessità di portare a termine i campionati entro il 31 luglio, per poi dar spazio a Champions ed Europa League. Oggi l’Esecutivo dovrebbe fissare i criteri per determinare le squadre qualificate alle competizioni internazionali, qualora alcuni tornei non dovessero riprendere.
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