Alla vigilia della gara, fondamentale nella corsa all'Europa League, l'allenatore rossonero ufficializza l'impiego del centrocampista fermo da sette mesi ("Ci è mancato, per spessore ed esperienza") e carica i suoi: "Per noi la partita vale più che per gli avversari, mi aspetto aggressività"
Il concetto è ricorrente, e se ricorre evidentemente è perché fino a questo momento la squadra non è stata in grado di metterlo in pratica come vorrebbe l'allenatore. Così Montella ci riprova di nuovo in vista dell'ultimo vero scoglio per l'Europa: "A livello fisico stiamo molto bene, lo dicono i dati, c'è soltanto qualche ansia in più da allontanare. Quindi chiedo ai ragazzi di giocare con spensieratezza, il mio compito in queste settimane è stato questo: farli scendere in campo più liberi mentalmente. La partita con la Roma ha dimostrato in termini di dati che abbiamo prodotto velocità più alte degli avversari, anche se in campo non si è visto. Ecco perché dico che conta lo spirito". A soli 270 minuti dalla fine della stagione è praticamente impossibile non toccare le prospettive di questo Milan. In termini di obiettivi e anche in termini personali. Riflette il tecnico: "So cosa significa l'Europa League, l'ho vissuta sulla mia pelle a Firenze. Io ho l'ambizione di centrare questo obiettivo, e devono averla anche giocatori".
SINTONIA — E sul suo futuro spiega: "Sento la stima della società in maniera netta, loro si sono esposti pubblicamente e privatamente. Sono contento di allenare il Milan ma so anche che se i risultati non arrivano sei messo in discussione mediaticamente. Una cosa che peraltro non mi turba e non mi disturba. Dover giocare sempre per la vittoria non mi logora, sono felicissimo di stare qua". La presa di posizione è netta, anche se nella riflessione successiva c'è un po' più di spazio per le interpretazioni: "Ho letto che la mia eventuale conferma dipenderebbe dall'Europa, ma sono solo voci. Ripeto, con la società c'è sintonia, stiamo anche programmando il futuro. A me però non piace arruffianarmi con l'ambiente in cui lavoro, dicendo magari che non andrò mai da nessun'altra parte. Siamo tutti professionisti. Ci sono valutazioni da fare, ora pensiamo al presente".
MONTOLIVO C'È — Il presente racconta che il Milan di domani a Bergamo potrebbe cambiare veste tattica, passando dal 4-3-3 al 3-5-2. Molto dipenderà dall'impiego o meno di Romagnoli, che continua ad avere problemi al ginocchio. Di certo tornerà in campo dopo sette Montolivo, per stessa ammissione di Montella: "Ci è mancato per spessore e per padronanza del ruolo, lo vedo pronto da giorni. Punto molto su di lui e ho intenzione di farlo giocare dall'inizio". Poi Montella si scusa per le polemiche dell'andata ("Ho esagerato"), fa i complimenti agli avversari e a Gasperini ("l'Atalanta è un esempio, una squadra modello per gioco, spirito e un'organizzazione che parte da lontano. L'allenatore sta facendo qualcosa di straordinario") e racconta che tipo di sfida si aspetta: "Credo sarà una partita piena di duelli e spero proprio che l'Atalanta sarà distratta dall'inno nuovo e dallo stadio nuovo… Personalmente vivrò questa gara come una finale".
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