A Firenze spazio a Djordjevic e Luis Alberto: "Per me non ci sono giocatori di seconda fascia: tutti ci hanno portato in Europa"
Fiorentina-Lazio rischia di essere quasi un intralcio. La Lazio è già alla fase a gironi di Europa League; mercoledì all'Olimpico c'è la finale di Coppa Italia contro la Juventus. Ecco perché la mente vorrebbe andare alla sfida decisiva. Simone Inzaghi prova a non pensarci, ma è il primo a sapere che non è facile: "Per noi è importante la gara di domani, per consolidare il quarto posto. Non mi piace sentir parlare di turnover, di giocatori di prima e seconda fascia. Io ho dimostrato, sul campo, che sono tutti di prima fascia. Tutti ci hanno portato in Europa League e in finale di Coppa Italia".
CAMBI — Qualche big, però, al Franchi non ci sarà: Marchetti (assente da tempo), Milinkovic-Savic e De Vrij resteranno a Roma, davanti spazio a Djordjevic. "L'ho voluto trattenere qui, gode della mia stima. Ha pagato la stagione strepitosa di Immobile, ma domani giocherà". Dal 1', spazio anche a Luis Alberto: "Un giocatore di grandissima qualità: ci ha messo un po' per inserirsi, ma da gennaio ha cambiato marcia. Quello che deve dimostrare lo fa già vedere in allenamento: ora parla italiano e si è integrato al meglio". In porta, invece, largo ancora a Strakosha: bocciatura definitiva per il "povero" Vargic, mai schierato neppure per un minuto
BILANCIO — E' ancora presto per chiudere il bilancio della stagione, ma il risultato parziale (quasi totale) è ampiamente in attivo: "E' normale che vedendo le altre squadre, siamo andati oltre a quella che erano le mie speranze. Tutto quello che abbiamo fatto, ce lo siamo meritati sul campo. Anzi, penso anche che potevamo avere qualche punto in più, ma già 70 sono tantissimi. Siamo stati la squadra più continua, siamo davanti a Milan, Inter e Fiorentina e abbiamo dato soddisfazione ai tifosi: questo è un grande motivo di orgoglio".
MERITI — Il contributo di Inzaghi è stato decisivo: "Bisogna avere la fortuna di trovare determinati gruppi o giocatori. Ho un grandissimo staff, ci abbiamo messo del nostro, abbiamo trasmesso le nostre idee al gruppo. Ma il merito più grande è dei calciatori, che sono sempre stati determinati e hanno applicato in campo quello che abbiamo chiesto. Modelli da seguire? Ho cercato di apprendere da tutti gli allenatori che ho avuto: da Materazzi, che mi ha lanciato in Serie A, fino a Delio Rossi e Reja che ho avuto alla Lazio. Essere paragonato a Maestrelli, invece, mi fa tanto piacere. Mi sono informato sulla sua storia, so che uomo era e quanto teneva alla sua famiglia. Vedo spesso il figlio, spero un giorno di ottenere i suoi risultati qui alla Lazio". Anche perché la storia di Simone Inzaghi in biancoceleste continuerà. Manca solo la firma.
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