La punizione-gioiello dell'ex e la rete del norvegese rimandano la retrocessione matematica dei rosanero. I viola, invece, perdono (forse) l'ultimo treno per tornare in corsa per il sesto posto
E la Fiorentina? Non pervenuta. Per una volta c'è solo il Palermo. Che vince a sorpresa al Barbera dopo quasi 3 mesi (dalla vittoria col Crotone del 5 febbraio) con i bei gol di Diamanti e Aleesami, al loro primo acuto stagionale, e rinvia la sentenza della retrocessione matematica. Il verdetto del match è sacrosanto: i siciliani mettono a nudo i limiti dei toscani grazie ad una tattica accorta, mentre gli ospiti si allontanano una volta di più dalla zona Europa.
PUNIZIONE DIVINA — Bortoluzzi rinuncia all'ultimo a Lo Faso (provato in settimana) e, a sorpresa, rispolvera Diamanti sulla trequarti (leader in pectore della squadra della prossima stagione), mentre Sousa schiera la Fiorentina col classico 3-4-2-1, senza Bernardeschi dal 1', ma affidandosi in attacco all'ex Ilicic in coppia con Borja Valero dietro a Babacar. A centrocampo confermata la coppia Badelj-Vecino. L'annunciata trama del match, viola in avanti, rosanero a difesa del fortino del Barbera, trova subito conferme: difficile passare, nonostante la manovra a tratti avvolgente degli ospiti. Ad un certo punto, puntualmente rimbalzati, i viola incassano su un rovesciamento di prospettiva il gol del Palermo, originato da una scorribanda di Chochev stoppato fallosamente sulla trequarti da Salcedo: la traiettoria carica di veleno di Diamanti, un nome che ritrova finalmente la sua dignità (forse perché finalmente gioca…), è imparabile per Tatasuranu. La reazione della Fiorentina è immediata e palpabile: al 38', l'appena entrato Chiesa segna, ma il gol viene annullato per fuorigioco di Sanchez, poi Ilicic ci prova su punizione ma la sfera finisce di poco sopra la traversa, quindi Fulignati dice no a Babacar da distanza ravvicinata con un riflesso notevole. La porta del Palermo non vuol saperne di aprirsi.
ALL'ATTACCO — Nella ripresa, Sousa ordina ai suoi di riportarsi su, eppure è ancora il Palermo a rendersi pericoloso con Nestorovski al 6' e Diamanti al 21'. La Fiorentina non ingrana proprio e si lancia in avanti alla disperata: il tecnico lancia nella mischia anche Saponara, ma i viola non riescono a spremere il gol. Al 29' Mlakar fallisce a porta vuota sul cross di Vecino, in altre occasioni il Palermo riesce a chiudere ogni varco. E il bel gol nel finale di Aleesami, con tanto di dribbling a Sanchez e diagonale preciso sul palo più lontano, è il giusto premio ad una partita interpretata con umiltà. Quella che manca alla Fiorentina.
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