Ai ragazzi di Rastelli basta un tiro dal dischetto del brasiliano per conquistare la salvezza aritmetica. Gli abruzzesi, matematicamente retrocessi, incassano la terza sconfitta di fila.
Adesso lo certifica anche la matematica: il Cagliari è salvo, con quattro giornate d’anticipo. Contro il Pescara decidono un rigore di Joao Pedro e due super parate di Rafael. Ma la festa del Sant’Elia viene rovinata nel finale da Muntari, che perde la testa per qualche insulto ricevuto dal pubblico rossoblù e poi lascia il campo al ’90, sbraitando contro arbitro e tifosi.
CI PENSA JOAO — Malgrado la retrocessione sia già una sentenza, il Pescara parte bene, ordinato e con voglia di onorare il campionato fino alla fine. Dall’altra parte c’è il Cagliari a caccia del punto per l’aritmetica salvezza. Ne esce una partita da ritmi non infernali ma comunque piacevole. La prima occasione capita sulla testa di Borriello, bravo a girare di testa un cross di Pisacane, ma la palla esce di poco. La risposta del Pescara è tutta in un sinistro debole di Memushaj. Poi al 23’ il Cagliari passa: Barrella avanza in slalom, entra in area e scarica di tacco per Joao Pedro, destro potente respinto dal braccio di Fornasier e rigore sacrosanto che lo stesso attaccante trasforma e che i tifosi del Cagliari accolgono che strana insoddisfazione. Volevano lasciasse la trasformazione a Borriello, impegnato a inseguire il gol numero 100 in A (è a 95). Un minuto dopo Fiorillo compie un miracolo sull’ennesimo stacco imperioso di Borriello, negandogli il raddoppio. Il Pescara poi torna a farsi vivo ma Rafael è attento prima in uscita bassa su Memushaj e poi sul destro a giro di Caprari, messo in angolo. Tra le due azioni abruzzesi ci sarebbe il raddoppio del Cagliari con Joao Pedro (34’), fermato però dal primo assistente Mondin per fuorigioco. Chiamata errata, c’era Zampano a tenerlo in gioco sul lob di Ionita.
QUANTA IMPRECISIONE — Nella ripresa il Cagliari parte col freno a mano tirato e allora il Pescara prova a raddrizzare la gara sfruttando soprattutto la vivacità di Caprari che spaventano il Sant’Elia. Il Pescara ci crede ma viene ancora fermato da Rafael, che si supera su Benali (26’). Fino al 90’ non succede quasi più nulla, con le squadre che sbagliano sempre l’ultimo passaggio. Poi la rabbia di Muntari, che lascia il campo al 90’, e la scivolata provvidenziale di Salamon a salvare su Caprari. Il Cagliari è salvo, il Pescara salva la faccia.
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