Anche i giocatori del Milan sono tornati a lavorare a Milanello e lo fanno potendo contare su una struttura che permette i giusti distanziamenti. L’ha spiegato Paolo Maldini in una diretta Instagram con il suo ex compagno di squadra Filippo Inzaghi.
“Sto bene, oggi la squadra ha ripreso, quindi si torna un po’ alla normalità, anche se c’è da stare molto attenti. Ci sono delle procedure da seguire e le seguiremo, i ragazzi non ce la facevano più e noi neanche. Devono lavorare distanziati tra di loro, quattro per campo, ma a Milanello ne abbiamo tre disponibili”.
Secondo la leggenda del Milan, è fondamentale provare a portare a termine la stagione.
“Dobbiamo provarci, perché non ripartire sarebbe un disastro economico e da tutti i punti di vista. Naturalmente la salute viene prima di tutto, ma perché non provarci? Infatti secondo me la Francia ha sbagliato. In ogni caso accetteremo ciò che dirà il Paese, ciò che dirà il Governo”.
Maldini ha spiegato quanto sia diverso il ruolo del dirigente da quello del calciatore ed ha svelato che non lavorerà in società diverse dal Milan.
“Quando sei calciatore hai altre armi. L’impegno in campo, essere sempre puntuale, sempre preciso e mettersi a disposizione già ti dà tanto. Da dirigente è diverso, ti devi conquistare tutto. La mia base è ciò che ho fatto da calciatore, sei meno credibile di quando dai l’esempio in campo o negli allenamenti. Sono ere diverse, ma io so benissimo che farò il dirigente solo al Milan. Non andrò sicuramente in altre squadre, per me non esiste”.
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