Avvicinamento al recupero della ventiseiesima giornata di Premier League, che vede il Manchester City ospitare il Manchester United con un solo punto a separare le due squadre in classifica: l'obiettivo è vincere sui rivali di sempre per accorciare (o superare) il Liverpool, terzo ma con due partite in più.
Situazione piuttosto frammentata quella del campionato inglese, con la F.A. costretta a ridisegnare diversi match infrasettimanali per ovviare alle tante partite rinviate nei weekend dedicati alle coppe nazionali. Ecco quindi che in questo giovedì sera spunta il big match che non ti aspetti: si recupera la ventiseiesima giornata di Premier League, c'è Manchester City-Manchester United.
Partita che si preannuncia caldissima quella dell'Etihad Stadium: ci si gioca un pezzo dell'europa che conta. Citizens e Red Devils, infatti, sono appaiati al quarto e quinto posto, con appena un punto a separarli. L'obiettivo è rimontare sul Liverpool, terzo a quota 66 (rispettivamente a +2 e +3) ma con ben due partite giocate in più. La sconfitta contro il Palace dell'ultima giornata ha frenato la banda di Klopp, e l'occasione è davvero ghiotta.
Manchester City che arriva al derby abbastanza frustrato: nonostante abbia battuto Hull (3-1) e Southampton (0-3), quattro giorni fa è arrivata la cocente eliminazione dalle semifinali di F.A. Cup per mano dell'Arsenal, col sigillo di Sanchez nel primo tempo supplementare. Ad inizio mese poi, risale il 2-1 in trasferta contro il Chelsea che ha mozzato le gambe alla truppa di Guardiola.
Per il tecnico ex-Barcellona la stagione non è ovviamente andata come da previsioni: nonostante le sue idee rivoluzionarie dal punto di vista tattico (da ricordare il 3-1-3-3 di metà stagione o il 4-1-4-1 con quattro trequartisti) il City non ha mai trovato continuità, è scivolato fuori dalle coppe nazionali e dalla corsa al primo posto ed ora ha l'obbligo di qualificarsi alla prossima Champions League per non rendere quest'annata un vero disastro. In casa, comunque, i Citizens non perdono dal 3 dicembre scorso: dopo il 3-1 incassato dal Chelsea, sono undici i risultati utili consecutivi.
Manchester City che arriva al derby abbastanza frustrato: nonostante abbia battuto Hull (3-1) e Southampton (0-3), quattro giorni fa è arrivata la cocente eliminazione dalle semifinali di F.A. Cup per mano dell'Arsenal, col sigillo di Sanchez nel primo tempo supplementare. Ad inizio mese poi, risale il 2-1 in trasferta contro il Chelsea che ha mozzato le gambe alla truppa di Guardiola.
Per il tecnico ex-Barcellona la stagione non è ovviamente andata come da previsioni: nonostante le sue idee rivoluzionarie dal punto di vista tattico (da ricordare il 3-1-3-3 di metà stagione o il 4-1-4-1 con quattro trequartisti) il City non ha mai trovato continuità, è scivolato fuori dalle coppe nazionali e dalla corsa al primo posto ed ora ha l'obbligo di qualificarsi alla prossima Champions League per non rendere quest'annata un vero disastro. In casa, comunque, i Citizens non perdono dal 3 dicembre scorso: dopo il 3-1 incassato dal Chelsea, sono undici i risultati utili consecutivi.
Al contrario, se la Premier League si giocasse solo in trasferta il Manchester United guiderebbe la classifica: lontano da Old Trafford Mou ha vinto otto delle ultime dieci gare di campionato, pareggiando le altre due. La conquista delle semifinali di Europa League, arrivata grazie al gol di Rashford ai supplementari contro l'Anderlecht, nella settimana tra il 2-0 al Chelsea e quello a domicilio sul Burnley, ha galvanizzato l'ambiente, anche se lo Special One deve fare i conti con gli infortuni di Ibrahimovic e Rojo, out per tutto il resto della stagione.
I soli 24 gol incassati in 32 partite fanno di quella dello United la seconda miglior difesa del campionato: solo il Tottenham (22) fa meglio, anche se ai Red Devils spetta il primato per i gol incassati "on the road": sono solo 13.
I soli 24 gol incassati in 32 partite fanno di quella dello United la seconda miglior difesa del campionato: solo il Tottenham (22) fa meglio, anche se ai Red Devils spetta il primato per i gol incassati "on the road": sono solo 13.
Sospiro di sollievo per Pep Guardiola, che ha rischiato di vivere una settimana da incubo, verso una delle sfide più importanti della stagione e senza le sue due pedine fondamentali: contro l'Arsenal, infatti, sia David Silva che il Kun Aguero sono usciti dal campo anzitempo, a seguito di forti contrasti rispettivamente con Gabriel e Koscielny. Da quanto dice l'infermeria, però, le conseguenze sono state solo due contusioni, ed entrambi hanno partecipato alla sessione defaticante di lunedì. In dubbio anche Gabriel Jesus e Fernandinho, entrambi sulla via del recupero dopo qualche problemino fisico, mentre è sicuramente out il lungodegente Ilkay Gundogan.
Dovrebbe essere 4-2-3-1 per Pep, che ritrova per la terza gara consecutiva capitan Kompany, pronto ad affiancare uno tra Otamendi e Stones a difesa di Claudio Bravo. A destra possibile una scelta più "aggressiva" come quella di Jesus Navas piuttosto che Zabaleta, mentre sulla mancina Kolarov sembra in vantaggio su Clichy. In mezzo, il cruciale apporto di Yaya Toure e Fernandinho, ma qualora il brasiliano dovesse dare forfait è pronto il suo connazionale (e quasi omonimo) Fernando. Davanti, soliti spot sulla trequarti per Sterling, De Bruyne e Sané, pronto a lasciare il campo a Silva a partita in corso. Difficile ma non impossibile vedere il talentino ex-Valencia già dal primo minuto, mentre dovrebbe essere molto più probabile la presenza di Sergio Aguero come unica punta.
Tante, tante gatte da pelare anche per José Mourinho: gli infortuni mettono davvero in difficoltà lo Special One, che nel giro di una settimana ha perso tre pezzi pregiatissimi. Prima, nella già citata partita contro l'Anderlecht, sono arrivati gli infortuni di Zlatan Ibrahimovic e Marcos Rojo. Per lo svedese il referto parla di rottura del legamento crociato anteriore e posteriore, con tempi di recupero non inferiori a sei mesi, mentre dovrebbe essere simile (ma col solo interessamento del crociato anteriore) l'infortunio al ginocchio sinistro del difensore argentino. Nel weekend, contro il Burnley, si è fermato anche Paul Pogba, senza contare i lungodegenti Smalling, Jones e Mata.
Difficile che Mou rischi uno dei due centrali sulla via del recupero: nessuno dei due ha ancora i 90' nelle gambe. Obbligata, quindi, la scelta di Blind accanto ad Eric Bailly, mentre sulle fasce Darmian dovrebbe vincere la concorrenza di Shaw per riprendersi il posto sulla sinistra con Antonio Valencia a destra. Possibile vedere un 4-2-3-1 per lo United, con Fellaini ed Ander Herrera a fare da diga (occhio però all'eventuale utilizzo del preziosissimo Carrick) ed un pacchetto di attaccanti del tutto inedito: ci sarà sicuramnte Rashford, che potrebbe tornare ad agire da prima punta, con Mkhitaryan, Lingard ed uno tra Martial ed Ashley Young a supporto. Nel caso Mou scegliesse il francese, potrebbe anche essere lo stesso Rashford, sicuramente l'uomo più in forma dei suoi, a scalare sulla sinistra lasciando lo spot da unica punta proprio all'ex-Monaco.
Difficile che Mou rischi uno dei due centrali sulla via del recupero: nessuno dei due ha ancora i 90' nelle gambe. Obbligata, quindi, la scelta di Blind accanto ad Eric Bailly, mentre sulle fasce Darmian dovrebbe vincere la concorrenza di Shaw per riprendersi il posto sulla sinistra con Antonio Valencia a destra. Possibile vedere un 4-2-3-1 per lo United, con Fellaini ed Ander Herrera a fare da diga (occhio però all'eventuale utilizzo del preziosissimo Carrick) ed un pacchetto di attaccanti del tutto inedito: ci sarà sicuramnte Rashford, che potrebbe tornare ad agire da prima punta, con Mkhitaryan, Lingard ed uno tra Martial ed Ashley Young a supporto. Nel caso Mou scegliesse il francese, potrebbe anche essere lo stesso Rashford, sicuramente l'uomo più in forma dei suoi, a scalare sulla sinistra lasciando lo spot da unica punta proprio all'ex-Monaco.
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