La Juventus dovrà reagire dopo due prestazioni non brillanti in Coppa Italia, il Bologna torna a giocare dopo quasi 4 mesi
Dopo la sconfitta ai rigori in finale di Coppa Italia contro il Napoli, il campionato della Juventus ricomincia a Bologna. Per i bianconeri sarà la terza gara in dieci giorni, e non è chiaro se rappresenti un vantaggio. Se cioè conti di più la fatica accumulata o i benefici, anche a livello mentale, di aver già due partite nelle gambe (oltre alla finale persa contro il Napoli, c’è stata la semifinale contro il Milan), contro una squadra che invece non gioca da quattro mesi. L’ultima partita del Bologna risale infatti al 29 febbraio, la sconfitta per 2-0 all’Olimpico contro la Lazio.
Dopo la sconfitta ai rigori in finale di Coppa Italia contro il Napoli, il campionato della Juventus ricomincia a Bologna. Per i bianconeri sarà la terza gara in dieci giorni, e non è chiaro se rappresenti un vantaggio. Se cioè conti di più la fatica accumulata o i benefici, anche a livello mentale, di aver già due partite nelle gambe (oltre alla finale persa contro il Napoli, c’è stata la semifinale contro il Milan), contro una squadra che invece non gioca da quattro mesi. L’ultima partita del Bologna risale infatti al 29 febbraio, la sconfitta per 2-0 all’Olimpico contro la Lazio.
Se è vero che in Coppa Italia la Juve ha deluso, le sfide con il Milan e il Napoli hanno dato indicazioni diverse, per certi versi contrastanti. Contro i rossoneri la squadra di Maurizio Sarri era stata convincente nei primi minuti fino all’espulsione di Rebic, arrivata al 17’. Riusciva a manovrare agevolmente e a recuperare presto la palla, e si era imposta da subito nella metà campo avversaria, conquistando un rigore poi parato da Donnarumma a Ronaldo. Per l’occasione Sarri aveva confermato il 4-3-3 ma con un tridente offensivo inedito. Cristiano Ronaldo aveva giocato da centravanti, Douglas Costa restava aperto a sinistra mentre Dybala partiva da destra ma si muoveva al solito con molta libertà. La circolazione della palla era più manovrata dal suo lato e più verticale a sinistra, ed era stata abbastanza veloce e pulita da costringere subito il Milan ad abbassarsi, anche prima dell’espulsione di Rebic. In superiorità numerica la Juve si era quindi limitata a gestire il possesso, senza creare molto ma senza nemmeno correre rischi nella sua area.
Lo schieramento della Juve sbilanciato a destra, mentre Douglas Costa resta largo a sinistra.
In finale contro il Napoli, Sarri è invece tornato al classico tridente offensivo che prevede Dybala al centro, Cristiano Ronaldo a sinistra e Douglas Costa aperto a destra. Ancora una volta la Juve ha affrontato una squadra che si è difesa vicino alla sua porta e però ha avuto molte più difficoltà a far circolare la palla con pulizia e velocità. Di certo il Napoli si è difeso meglio del Milan, ma anche le scelte di Sarri non hanno aiutato i giocatori ad assecondare le sue idee. Ai bianconeri è mancata ampiezza a sinistra, una zona del campo svuotata dai movimenti verso il centro di Ronaldo e occupata da Alex Sandro solo a possesso consolidato, e quindi la possibilità di muovere velocemente la palla da un lato all’altro per disordinare le linee del Napoli e trovare spazi al suo interno. Con la difesa azzurra schierata, restavano solo le iniziative individuali per creare pericoli. Nemmeno le qualità di Dybala e Ronaldo, e le iniziative a destra di Douglas Costa, sono però riuscite a vivacizzare la fase offensiva bianconera.
Le posizioni del tridente offensivo contro il Napoli: Douglas Costa a destra, Dybala al centro e Ronaldo a sinistra.
L’analisi di Sarri a fine partita ha toccato proprio questo punto: «Siamo una squadra abituata a risolvere le situazioni con delle giocate individuali. Per abitudine sono giocatori che vogliono la palla addosso, e la mancanza di brillantezza fisica, del guizzo, ci rende difficile trasformare in pericolosità la mole di gioco».
Il Bologna potrebbe comunque offrire più spazi al palleggio e al talento dei giocatori di Sarri. Prima dell’interruzione per la pandemia di Covid-19, i rossoblù erano tra le squadre più aggressive del campionato in fase difensiva, e avevano ottimi numeri nei recuperi della palla nella metà campo avversaria. Non sappiamo quanto influirà la condizione fisica sulla strategia di Mihajlovic ma, se il Bologna non tradirà lo stile mantenuto durante la stagione, per la Juve potrebbe essere più semplice trovare spazi negli ultimi metri, a patto ovviamente di riuscire a risalire il campo in modo pulito. Se il Napoli ha evidenziato le difficoltà della Juve contro difese chiuse, la squadra di Mihajlovic potrebbe invece mettere alla prova le fasi iniziali della manovra bianconera, anche se dovesse abbassare l’altezza del pressing per non lasciare troppi metri alle spalle dei difensori.
Partendo dal suo 4-2-3-1, il Bologna di solito marca a uomo i centrocampisti avversari, con il trequartista e i due mediani. All’andata Sarri si era garantito la superiorità numerica per palleggiare in mezzo al campo con il centrocampo a rombo, ma la sua squadra era stata più efficace quando aveva trovato i terzini (Alex Sandro e Cuadrado) in posizioni avanzate oppure quando saltava una o due linee per andare direttamente sugli attaccanti. La Juve era passata in vantaggio con una ripartenza conclusa da Ronaldo, aveva subito il pareggio di Danilo su un’azione successiva a un calcio d’angolo battuto dal Bologna, e poi aveva trovato il gol del definitivo 2-1 con Pjanic dopo un errore di Soriano nei pressi della sua area. Da quella partita, arrivata dopo la vittoria a San Siro contro l’Inter, una delle migliori prestazioni della gestione di Sarri, sono però passati otto mesi, un periodo che fa perdere valore a possibili confronti.
Nel frattempo il Bologna ha aumentato il potenziale offensivo con Musa Barrow, che partendo da sinistra può tagliare verso il centro mentre Palacio, da centravanti, preferisce muoversi in senso opposto, spostandosi dal centro sulla fascia sinistra. In quella zona del campo la squadra di Mihajlovic costruisce di solito le combinazioni più elaborate, mentre a destra Orsolini resta aperto a sfidare i terzini avversari e senza palla attacca la porta quando l’azione si sviluppa sul lato opposto. Con 7 gol e 4 assist Orsolini è il giocatore più produttivo del Bologna a livello offensivo, e si troverà a sfidare probabilmente uno tra De Sciglio e Danilo, visto l’infortunio di Alex Sandro.
Alla Juve mancheranno ancora Chiellini, Khedira e Higuaín, il che rende probabile l’utilizzo del tridente formato da Douglas Costa, Dybala e Ronaldo per la terza partita di fila. A centrocampo potrebbe invece vedersi Ramsey, una scelta che riporterebbe Bentancur nella posizione di regista dopo le partite giocate come mezzala destra contro il Milan e il Napoli, anche se Sarri sembra intenzionato a riproporre Pjanic davanti alla difesa con Bentancur e Matuidi ai suoi lati. Il Bologna dovrà fare i conti con le squalifiche di Bani, Schouten e Santander, che potrebbero dare un’opportunità a Dijks, assente da settembre, e confermare l’impiego di Palacio come centravanti, aumentando l’imprevedibilità dell’attacco rossoblù. A quattro mesi dall'ultima partita, il Bologna non sarà certo nella forma migliore ma la mancanza di brillantezza è un problema su cui ha insistito anche Sarri alla vigilia della partita. Forse al momento è il problema più grande che deve risolvere per riprendere il campionato da dove lo aveva lasciato.
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