Uno splendido gol di Verdi non riscatta una sfida in costante soggezione. Il mister annuncia una giornata d'allenamento al posto del giorno libero dei suoi
EMPOLI L’Epifania - o meglio gennaio - aveva portato via dal Castellani tutte le feste. Mettendoci più cuore e polmoni che testa (quella però aveva fatto la differenza a Firenze e a Milano), la piccola fiammiferaia toscana conquista tre punti che la avviano verso il lieto fine. Fa festa anche in casa, l’Empoli, e aveva perso l’abitudine. La ritrova nel momento giusto. Non c’è la matematica, si dice in questi casi, ma basterà prepararsi bene allle ultime interrogazioni, ora che la sufficienza sembra raggiunta.
Inizio-gol. Il Bologna? La prende con molta tranquillità, ma non c’è forza - soprattutto in apertura dei due tempi (minuti determinanti) - nei suoi nervi distesi. Sui due approcci alla partita infatti i toscani costruiscono le loro fortune e il Bologna recita il mea culpa. Le motivazioni contano, nel calcio. E’ più che un luogo comune. Il Bologna parte con la stessa svagatezza che fece arrabbiare Donadoni non lontano da qui, al Franchi di Firenze. Cinque minuti bastano a dimostrarlo, Croce è l’unico lesto e reattivo sul tap in innescato da un duello aereo tra Costa e Mbaye sugli sviluppi di una punizione. Il Bologna ci mette un po’ a entrare in partita. La sveglia la dà Pulgar che indovina un lancio per Verdi: il nazionale rossoblù controlla da par suo, si accentra e scarica un gran tiro diagonale imparabile. Sono passati 11’: il Bologna passa alla cassa al primo squillo. Le motivazioni dicevamo: possono pure disorientare. L’Empoli infatti, per quasi una mezz'oretta, continua a correre e ad affondare tackle vigorosi ma non sembra usare la bussola. Cuore e gambe a mille, poco cervello. Messaggi subliminali inviati all’avversario, come una ruvida entrata di Bellusci su Krejci, reo di essere troppo attivo e dedito al piacere dell'onestà.
Pasqual fa esplodere il Castellani. Skorupski blocca un colpo di testa di Destro, staccatosi da terra per deviare un cross di Donsah, poi l’ostinato (ma poco lucido) assalto empolese: El Kaddouri prima costringe a una deviazione difficile Mirante, poi ignora i compagni dopo un pallone scelleratamente perso in avvio di azione dalla difesa ospite, tirando fuori. Ci vuole il sinistro educato di Pasqual per spingere ancora avanti gli azzurri e fare esplodere il castellani, al 38’. Un diagonale potente e preciso che piega le mani di Mirante e s’infila all’incrocio.
La reazione si spegne. All’intervallo l’Empoli risistema il pressing asfissiante che aveva aperto il match. Donadoni non riesce a togliere le ragnatele ai suoi, visto che l’approccio ospite al campo è lo stesso della prima parte. Ancora su calcio piazzato, il Bologna capitola ancora. Sono passati 120 secondi quando Costa, un ex, risolve una mischia dopo che miracolosamente Mirante aveva chiuso lo specchio a una deviazione vincente di Bellusci. Tre a uno. La reazione del Bologna si spegne su un fallo tattico pericoloso di Pasqual su Verdi, mentre i cambi ospiti (fuori centrocampisti, dentro attaccanti) finiscono per danneggiare la manovra anzichè favorirla. Va più vicina al quarto gol la manovra empolese, sospinta da un ispiratissimo El Kaddouri, che la reazione del Bologna, sempre più flebile e prevedibile. Per ultimo, Calvarese: il match è spigoloso, la statistica dice 14 falli subiti dall’Empoli, 20 dal Bologna. Sul taccuino dell’arbitro però - anche stavolta - più ammoniti rossoblù che toscani.
Ira Donadoni: "Torniamo subito a lavorare". Lo sguardo a fine partita stava anticipando le parole. La Toscana non fa bene al suo Bologna, nè a lui. Adiratissimo al Franchi, per l’approccio molle con la Fiorentina, Roberto Donadoni non riesce a gustarsi una fiorentina neanche a pochi km di distanza. Al Castellani l’approccio mentale è stato lo stesso: "Partiti male, abbiamo subito immediatamente un gol per colpa di una disattenzione. Ma l’avevamo raddrizzata con bravura. E in quel momento siamo mancati, non abbiamo dimostrato di avere piglio, di avere carattere, arrivavamo sempre dopo l’avversario, un secondo dopo, senza la rabbia giusta". Donadoni non si tiene: “Quando giochi così, fai brutte figure e questo mi fa veramente arrabbiare. Non possiamo e dobbiamo essere così". Provvedimenti? “Dobbiamo tornare a lavorare. Subito. Il programma era diverso, ma è necessario che qualcuno vigili e tenga sul pezzo questi giocatori". In sette giorni il cielo cambia, come mai? "Fai qualcosa di buono, di veramente buono e pensi che possa bastare. Così la volta dopo cadi. Abbiamo corso, abbiamo faticato: per cosa? Per portare a casa cosa? Nulla. Dobbiamo dare continuità alle nostre prestazioni, invece ci accontentiamo".
EMPOLI: Skorupski - Laurini, (63’ Veseli) Bellusci, Costa, Pasqual - Mauri,-(88
Jakupovic) Diousse, Croce - El Kaddouri - Thiam (74’ Maccarone), Pucciarelli. All. Martusciello
BOLOGNA: Mirante - Krafth, Gastaldello (67’ Masina), Maietta, Mbaye - Donsah, Pulgar, Taider (50’ Petkovic) - Verdi, Destro, Krejci (72’ Okwonkwo). All. Donadoni
ARBITRO: Calvarese
RETI: 5’ Croce; 11’ Verdi; 37’ Pasqual; 47’ Costa
NOTE: ammoniti: Gastaldello, Krejci e Pasqual. Recupero 1' e 4'.
Empoli-Bologna 3-1 (5' Croce, 11' Verdi, 38' Pasqual, 47' Costa)
L’Empoli di Martusciello ottiene una vittoria fondamentale per la corsa alla salvezza. I toscani hanno avuto la meglio per 3-1 sul Bologna di Roberto Donadoni frutto delle reti di Daniele Croce, Manuel Pasqual e Andrea Costa. Di Verdi il gol del momentaneo pareggio dei rossoblù. Con questo successo i toscani salgono a quota 32 punti e mantengono 4 punti di vantaggio sul Crotone vittorioso sul campo del Pescara. Il Bologna, invece, resta fermo a quota 38 punti.
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