La Uefa ha aperto un procedimento disciplinare contro l'allenatore del Manchester City Pep Guardiola, espulso dall'arbitro Mateu Lahoz in occasione della semifinale di ritorno di Champions League contro il Liverpool. Il tecnico spagnolo è accusato di condotta impropria per le parole rivolte al direttore di gara al termine del primo tempo per il gol del possibile 2-0 non convalidato per un fuorigioco inesistente di Sané. Inoltre, a causa delle comunicazioni non consentite con membri del suo staff dopo l'espulsione, Guardiola potrebbe incorrere in una squalifica che può arrivare a 4 turni.
GUARDIOLA, ORA PROTESTI? - Non si tratta della prima occasione nella quale l'allenatore catalano dà in escandescenze in ambito internazionale, visto che questa è la sua seconda espulsione in carriera in Champions League, la prima delle quali giunse da tecnico del Barcellona durante una partita contro il Bayern Monaco nell'edizione 2011/12; Guardiola ha così eguagliato l'argentino Jorge Sampaoli, lo scorso anno al Siviglia, e il portoghese dello Sporting Lisbona Jorge Jesus. A fare specie è soprattutto la virulenza delle proteste di Guardiola, che soltanto due anni fa fece la predica alla Juventus per le sue lamentele dopo l'eliminazione dagli ottavi di Champions per mano del suo Bayern Monaco. "Una grande squadra come la Juve non può aggrapparsi all'arbitro", disse lo spagnolo all'epoca. Sono bastati due anni per farlo ricredere e fargli dichiarare che "a questi livelli un direttore di gara può incidere molto sul risultato finale.
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