Cr7 rimane a secco, ma Marcelo e Asensio raddrizzano una serata che era stata aperta dal gol di Kimmich. Ritorno il primo maggio al Bernabeu
Cristiano Ronaldo si prende una notte di vacanza, il Real Madrid invece no. Il portoghese resta a secco dopo undici partite consecutive di Champions in cui aveva segnato diciassette gol, ma lo sciopero bianco di CR7 non condiziona i Blancos. La vittoria in rimonta all’Allianz Arena è un passo verso la finale di Kiev, la terza consecutiva, la quarta negli ultimi cinque anni. Marcelo, al tramonto del primo tempo, pareggia il vantaggio di Kimmich poco prima della mezz’ora e Asensio, la mossa decisiva Zidane nell’intervallo, firma l’acuto decisivo. I tedeschi lottano con grande coraggio, ma peccano di lucidità. L’ultimo errore, gravissimo, due minuti prima del novantesimo, porta la firma di Lewandovski. Il primo maggio al Bernabeu ai bavaresi servirà una piccola impresa.
Il Bayern nel primo tempo, nonostante l’infortunio di Robben, giganteggia: più ritmo, più voglia, soprattutto più intensità e vigore nell’azione. La squadra di Heynckes però non sfrutta la gran mole di lavoro negli ultimi sedici metri e dopo il gol di Kimmich, che avvia e chiude il contropiede da una parte all’altra del campo, spreca cinque occasioni per raddoppiare. La più clamorosa con Ribery, sei minuti dopo l’1-0. Invece, nel giro di altri otto arriva il pareggio di Marcelo.
Nell’intervallo Zidane, alla ricerca di una squadra più equilibrata e presente a se stessa, sostituisce l’evanescente Isco con Asensio. Il talentino, liberato da Luca Vazquez, finalizza il contropiede e il sorpasso. L’Allianz ammutolisce. Il Bayern non ci sta. Ribery è scatenato, ma per due volte Navas si supera, facendo dimenticare l’errore sul gol di Kimmich. Ronaldo si vede solo alla fine, quando segna con un perfetto diagonale, ma dopo essersi aggiustato il pallone con un braccio. Non vale. Ma, anche senza di lui, il Madrid è spietato. E vincente.
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