Messi? Sfiorato. Cristiano Ronaldo? Anche. L'esordio di Lorenzo Andrenacci in Serie A è un déjà vu già vissuto in carriera: il quasi faccia a faccia coi due campioni indiscussi che hanno dominato gli ultimi dieci anni di calcio. La sua prima storica presenza in campionato è arrivata infatti nel match dello Stadium contro la Juve, dove il classe 1995 del Brescia - prodotto delle giovanili del Milan - non è riuscito a incrociare il fenomeno della Juve, come ben noto fin dalla vigilia out dai convocati di Sarri. Storia curiosa la sua, beffato sì da Dybala sulla punizione dell'1-0 ma anche autore di una grande parata su Rugani che ha tenuto in vita il Brescia durante la partita. Era invece il 22 ottobre del 2013 quando il giovane Andrenacci (al tempo diciottenne) guadagnò la sua prima storica convocazione con la maglia rossonera. Altro che terzo portiere… quella volta lui era addirittura il quarto della squadra. Primo nella Primavera di Filippo Inzaghi e convocato per l'assenza di Abbiati, ma comunque alle spalle di Amelia (che giocò quella partita contro il Barça) e Coppola. Numero 60 sulla schiena ma nessuna panchina, visto che, di tutti i convocati, Allegri ne dovette poi selezionare solo sette. Match visto in tribuna e Messi, allora, visto solo da lontano, in campo, a segnare il definitivo 1-1 dopo il vantaggio di Robinho.
Como, Fano e la maglia (non) scambiata con Buffon
L'esordio con la maglia del Milan, per Lorenzo Andrenacci, non arriverà mai in realtà. Venti presenze totali con l'academy rossonera, tra cui quattro nella Champions dei giovani, la Youth League. Agli ordini di Pippo Inzaghi e in campo insieme a Calabria e Cristante. Il Milan lo lascerà partire per Brescia nel 2014, l'anno in cui compie il percorso inverso Stefano Gori (oggi coi guantoni del Pisa) e in cui approderà in rossonero un quattordicenne chiamato Gianluigi Donnarumma. L'esordio in B per Andrenacci arriverà invece in quello stesso 2014, dopo un'altra combinazione di eventi: Arcari - il titolare di quel Brescia guidato da Calori - viene espulso in un match contro il Modena. Il vice Minelli era già out dai convocati, e dunque prima partita e prima gioia tra i professionisti per lui a 21 anni, due mesi e nove giorni. E poco male se vinceranno gli avversari grazie a un rigore di Granoche.
A distanza di quasi sei anni il "domino" di primo e secondo portiere è accaduto di nuovo. Joronen non c'è. Alfonso si fa male dopo dieci minuti, e lui debutta in A sfiorando, questa volta, Cristiano Ronaldo, rimasto a Torino a seguire la vittoria dei suoi compagni. Il gol di Dybala lo "spiazza" per l'1-0 su punizione, ma lui si riscatta con quella magia su Rugani. Tra Brescia e Brescia, nella sua esperienza personale, c'è il Como (dove gioca zero minuti) e il Fano in Serie C. Poi il rientro e lo scorso anno a giocarsi la maglia da titolare proprio con Alfonso, con l'emozione del debutto allo Stadium nella casa di uno dei migliori portieri della storia del gioco. A fine partita Andrenacci ha chiesto di poter andare a salutare Buffon nello spogliatoio bianconero, ma senza scambio di maglia: "No, quella dell'esordio me la tengo per me".
A distanza di quasi sei anni il "domino" di primo e secondo portiere è accaduto di nuovo. Joronen non c'è. Alfonso si fa male dopo dieci minuti, e lui debutta in A sfiorando, questa volta, Cristiano Ronaldo, rimasto a Torino a seguire la vittoria dei suoi compagni. Il gol di Dybala lo "spiazza" per l'1-0 su punizione, ma lui si riscatta con quella magia su Rugani. Tra Brescia e Brescia, nella sua esperienza personale, c'è il Como (dove gioca zero minuti) e il Fano in Serie C. Poi il rientro e lo scorso anno a giocarsi la maglia da titolare proprio con Alfonso, con l'emozione del debutto allo Stadium nella casa di uno dei migliori portieri della storia del gioco. A fine partita Andrenacci ha chiesto di poter andare a salutare Buffon nello spogliatoio bianconero, ma senza scambio di maglia: "No, quella dell'esordio me la tengo per me".
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