sexta-feira, 19 de junho de 2020

Lecce, Liverani punta il Milan: "Possiamo batterlo col collettivo"

Il tecnico dei giallorossi non vede l'ora di scendere in campo dopo lo stop nonostante le numerose assenze: "Fermarsi per più di 70 giorni ha creato dei problemi, mi auguro che il gruppo sappia affrontare nel modo migliore questa sfida contro un avversario molto forte nelle individualità" 

LECCE - Vigilia di campionato anche per il Lecce che, dopo lo stop per il coronavirus, ripartirà dal Via del Mare contro un Milan che ha già assaggiato il campo post-covid con la semifinale di ritorno di coppa Italia conto la Juventus. Bianconeri che poi saranno l'avversario dei salentini tra cinque giorni allo Stadium. "Non penso al calendario - ammette il tecnico giallorosso, Fabio Liverani -. Noi non rispettiamo molto i pronostici, possiamo vincere e perdere contro tutti. Ovvio che, a bocce ferme, i valori tra noi e queste due squadre sono differenti, però ci sono delle incognite".

Tante assenze contro i rossoneri

"Milan e Juventus - spiega Liverani - hanno un piccolo vantaggio, noi però dobbiamo essere veloci a ritornare in campo.  C'è grande voglia di ricominciare a giocare". Il Lecce sta pagando un prezzo alto agli infortuni: "Fermarsi per più di 70 giorni ha creato dei problemi. Ad oggi sono fuori Barak, Deiola e Farias, più Dell'Orco e Donati squalificato. Per Farias e Barak l'attesa sarà breve". I dubbi di formazione contro il Milan ci sono: "In difesa Rispoli è un'alternativa. Non possiamo avere un pensiero unico, perché le difficoltà sono dietro l'angolo. A centrocampo vedremo dopo aver fatto la conta nelle prossime ore: è evidente che, con due defezioni in un reparto, le scelte diventano obbligate".

"Battere il Milan col collettivo"

Insomma, i salentini non sembrano godere di un ottimo stato di salute: "Abbiamo avuto degli alti e bassi, ma mi auguro che il gruppo sappia affrontare nel modo migliore questa sfida contro un avversario molto forte nelle individualità. Possiamo colmare queste differenze solo con il collettivo. La quota salvezza? Penso sia sempre intorno ai quaranta punti, chi oggi ne ha meno di 30 è in lotta per conservare la categoria". Infine, sugli stadi chiusi: "In un impianto come il nostro, 8-10.000 persone sarebbero potute entrare. Mi auguro che, se non da subito, presto si possano riaprire anche gli stadi, con le giuste misure che ci possano riportare alla normalità. Ci adeguiamo, ma il calcio senza tifosi non è lo stesso sport".

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