L’ultima a passare a casa dei Reds è stata l’Udinese di Guidolin in Europa League. Juve, Inter e Milan non ci sono mai riuscite, Fiorentina e Genoa sì. E anche i giallorossi, inutilmente
Vuoi entrare nella «stanza del trono»? Chinati e mostra umiltà. Solo allora potrai dire la tua e (forse) vincere. Così è per le italiane quando arrivano ad Anfield Road. Tana di un Liverpool che oggi attende la Roma, ma che ricorda tante altre «Big» del Belpaese. Molte «suonate» più volte in mezzo a quegli spalti rossi; siano esse Juve, Inter e Napoli. Altre vincenti in vere e proprie imprese. Come Genoa, Udinese, Fiorentina e la stessa Roma. Squadre non «di grido», ma in grado di far «urlare» di disappunto una Kop sconcertata. Da tanta grinta e umiltà. Specchio dei loro allenatori di allora (i vari Bagnoli, Guidolin, Capello...). Gente che – proprio come Di Francesco oggi – borbotta anche quando vince, arriccia il naso anche quando esalta. E sembra vivere quella malinconia perenne. La stessa di chi già pensa al prossimo obiettivo.
Fino a oggi, delle 174 partite giocate in casa nelle tre coppe europee, i Reds ne hanno vinte 121 (69,5 %); pareggiate 33 (19 %) e perse solo 20 (11,5 %). La storia delle italiane ad Anfield? Il bilancio è di 6 vittorie e 4 sconfitte. Si comincia nell’aprile del 1965, semifinale di Coppa dei Campioni: 3-1 per i Reds (Hunt, Callaghan e St. John; Mazzola aveva pareggiato). Ma è l’Inter di Herrera. E nel ritorno recupera(3-0) e vola in finale. Ottobre successivo, primo turno di Coppa delle Coppe, la Juve vince al Comunale 1-0; ma ad Anfield perde 2-0 (Lawler e Strong). Passano gli anni, il Liverpool vince titoli e coppe; nazionali e internazionali. Diventa una «Regina d’Europa». Ma perché un’italiana torni a calcare Anfield si devono attendere quasi 26 anni. Marzo 1992, quarti di finale di Coppa Uefa: il sorteggio mette di fronte due franchigie «di mare»: è Genoa-Liverpool; kop contro Nord, Beatles «contro» De Andrè. Nell’andata in un Marassi strapieno il piccolo Aguilera s’infila nei varchi aperti dall’ariete ceko Skuhravy. Dall’altra parte Moelby passeggia e Mc Manaman non la vede mai: 2-0 per il Genoa (Fiorin e Branco). Ma per il ritorno il tecnico (ex doriano) Souness promette battaglia. Bagnoli fa spallucce e rilancia: «Abbiamo vinto, non abbiamo fatto niente». Il 18 marzo Anfield è certo dell’impresa. Non i 4 mila genoani al seguito. I Reds davanti recuperano sia Rush che Barnes e partono a testa bassa. Il portiere rossoblu Braglia para di tutto, Bortolazzi addormenta la gara e Aguilera colpisce. Una, due volte. Il temporaneo pareggio di Rush non serve a nulla. Il Genoa espugna Anfield. Per primo nella storia del calcio italiano.
Passa un decennio e c’è la Roma sulla strada dei Reds. Ottavi di finale di Coppa Uefa, la Roma di Capello (futura scudettata) è fortissima, ma all’Olimpico si distrae e il talento di Michael Owen la punisce: 0-2. Nel ritorno ad Anfield Road ecco un «quasi capolavoro»: il romanista Guigou porta in vantaggio i giallorossi e l’arbitro Garcia Aranda nega un rigore (prima assegnato) ai capitolini. La Roma espugna Anfield (0-1) ma esce dalla coppa. Nella fase a giorni della Champions successiva la sfida si ripete nella tana dei Reds, ma questa volta è il Liverpool a vincere in casa (2-0, con gol di Litmanen e Haskey). La sconfitta costa alla Roma la qualificazione ai quarti. Nell’aprile 2005 ritocca alla Juve, che perde 2-1 ad Anfield nell’andata dei quarti di Champions (Cannavaro accorcia sul doppio vantaggio di Hpyya e Luis Garcia) e non riesce a recuperare nel ritorno (0-0).
Tre anni dopo sarà l’Inter di Mancini a pagare dazio nella «casa rossa». Nei quarti di Champions l’ambiziosa corsa nei nerazzurri è frenata dal 2-0 dell’andata (nel finale gol di Kuyt e Gerrard). Dopo lo 0-1 del ritorno a San Siro, Mancio «getta le basi» per il suo esonero. Nella fase a giorni della Champions 2009-10 ecco invece la Fiorentina di Prandelli espugnare Anfield. Un 1-2 con vantaggio locale di Benayoun e sorpasso viola con Jorgensen e Gilardino. Detto che il Napoli di Mazzarri nella Champions 2010-11, le «buscherà» 3-1 ai giorni (vantaggio di Lavezzi, poi tripletta di Gerrard), ad espugnare Anfield toccherà ad un’ambiziosa provinciale italiana: l’Udinese di Guidolin. Fase a gironi di Europa League 2012-13, i bianconeri sono tosti e dotati, vanno a Liverpool e vanno sotto. Poi insegnano calcio e vincono: 3-2 con gol di Shelvey (L); Di Natale (U); Coates (U, autogol), Pasquale (U) e Suarez (L). «Roba da leggenda» che insegna come si possa espugnare Anfield...
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