sexta-feira, 20 de março de 2020

Napoli e Lazio contro medici sportivi e Tommasi: gli allenamenti ripartono la prossima settimana. E resta il nodo stipendi

La Lega Serie A si è riunita oggi pomeriggio, a distanza, per confrontarsi su come affrontare gli effetti dell’emergenza coronavirus. Una conference call tra i vertici dei club, da cui è emersa una totale unità d’intenti sul tema degli stipendi. Le società, secondo quanto appreso da calciomercato.com, hanno chiesto di sospendere gli stipendi dei calciatori per il mese di marzo. Una scelta forte, condivisa da tutti i club, della quale dovranno ora discutere con il presidente della Figc Gravina e con Tommasi, numero uno dell’Assocalciatori. Ci sarà, in questi giorni, un nuovo tavolo di confronto tra i club e l’AIC, che avrà come tema di discussione il blocco degli stipendi.

LA POSIZIONE DELL’AIC - Lo stesso Tommasi sui tagli degli stipendi si è così espresso, in una nota rilasciata sul sito dell’AIC: “Siamo consapevoli che quello inerente i contratti sia un tema da affrontare, ma non adesso. Prima vanno quantificati i danni e questo procedimento è possibile solo quando sapremo se la stagione finirà o no. Il problema del taglio degli stipendi va posto a tempo debito. L’AIC non può imporre ai calciatori di accettare eventuali tagli. Possiamo dare una linea, ma sulle rinunce decidono i singoli”.
ALLENAMENTI -  Non si è invece parlato della ripresa degli allenamenti, argomento delicato, sul quale non c’è ancora sintonia, e che poteva quindi provocare dei contrasti interni. I club hanno così manifestato l'intenzione di proseguire ognuno per la propria strada e, se società come il Milan hanno fatto deciso di posticipare la ripartenza (dal 23 marzo al 3 aprile), altre come Napoli e Lazio hanno deciso rispettivamente di rimettersi al lavoro mercoledì 25 e giovedì 26, scelta quest'ultima che i biancocelesti renderanno ufficiale nelle prossime ore. Di fatto, rispettando le indicazioni dell'ultima ordinanza del Ministero della Salute sulla possibilità di svolgere attività all'aperto ma contravvenendo ai suggerimenti che i medici sportivi e il presidente dell'AIC Tommasi avevano dato a più riprese circa l'opportunità di riaprire i battenti non prima del 3 aprile.

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