Gli azzurri impattano sul campo del Bournemouth, dominando il primo tempo dettando i ritmi alla sfida come vuole Sarri: tante occasioni, pressing asfissiante e vantaggio con Mertens. Nella ripresa il calo, fisiologico, di tensione: qualche disattenzione di troppo, padroni di casa maggiormente in palla. Il pareggio finale può comunque far sorridere il tecnico toscano in vista degli ultimi 10 giorni di preparazione.
Lampi di Napoli a Bournemouth, quello vero. Dieci giorni al primo appuntamento stagionale e gli azzurri, nella trasferta inglese, mettono in mostra tutto, o quasi, il proprio repertorio, soprattutto nel primo tempo. La condizione cresce, la gamba anche, la brillantezza degli avanti fa la differenza, sebbene il cinismo sia ancora latente - arriverà. Un primo tempo degno del Napoli di Maurizio Sarri, impostato su ritmi frenetici, una pressione smodata ai portatori di palla di casa, la cui impostazione è stata frustrata spesso sul nascere: questo è il Napoli vero, quello capace di pressare con i sei uomini di centrocampo ed attacco senza farsi perforare, senza lasciare scampo ai rivali.
Questo è il tema che gli azzurri imporranno fin dal primo minuto di gioco contro il Nizza di Lucien Favre e, finalmente, ieri, sono riusciti a mettere in atto il piano complice anche una sempre crescente forma fisica, che ha permesso ad Insigne, Mertens e Callejon di mettere a soqquadro la retroguardia di casa: occasioni a raffica per il Napoli, dal primo all'ultimo istante del primo tempo, lasciando al Bournemouth le briciole. Sprecano Hamsik ed il belga, in un paio di occasioni, gli inglesi si salvano su Callejon e Begovic si esalta sulle conclusioni a giro di Insigne; ciò che conta tuttavia non è il risultato - che Mertens sblocca alla mezz'ora deviando il destro del Magnifico - bensì la proposta di un calcio che dopo le versioni sbiadite - fisiologicamente - di inizio ritiro, è nuovamente brillante e pungente.
Nella ripresa, tuttavia, il rovescio della medaglia. Il Bournemouth, decisamente più avanti di preparazione e condizione, visto l'inizio della Premier settimana prossima, sale di colpi e, fortunosamente, approfitta della deviazione di Hysaj per impattare. La lucidità, con il passare dei minuti, cala alla distanza e lo si nota nell'interprete più importante per il gioco sarriano di questi tempi, Jorginho: l'italo-brasiliano, padrone di ritmi, distanze e fraseggio nel primo tempo, così come lo era stato all'Allianz Arena contro l'Atletico Madrid, crolla ed inizia a sbagliare qualcosa di troppo, lasciando campo ed iniziativa agli avversari. Il baricentro dell'azione partenopea si abbassa e, nonostante la pimpantezza e l'estro degli avanti, con Mertens e compagni che sfiorano ancora il gol più volte, gli azzurri faticano, prima di subire il beffardo 2-1.
Nel finale, tuttavia, da sottolineare lo spirito di sacrificio ed abnegazione con il quale i nuovi innesti, Rog e Zielinski - in crescita - su tutti, trascinano la truppa al meritato pareggio. Al di là del risultato, una reazione, una risposta positiva anche da chi, fin qui, aveva deluso. La scossa di Maurizio Sarri nel ventre dell'Allianz Arena ha dato i suoi frutti e, in vista dell'amichevole di giovedì al San Paolo contro l'Espanyol, ma soprattutto verso il preliminare d'andata contro il Nizza a Fuorigrotta, questo è un segnale assolutamente positivo da registrare. Insomma, il Napoli continua a fare progressi. Adesso, all'ombra del Vesuvio, gli spagnoli, prima di aprire le porte all'inno della Champions League: gli azzurri sono pronti.
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