terça-feira, 24 de julho de 2018
Bonucci, professione traditore: la Juve sbaglia a riprenderselo
Un anno fa - giorno più giorno meno - eravamo convinti che la Juve sbagliasse a cedere Bonucci al Milan, inchinandosi alla sua volontà e ai suoi pessimi rapporti con Allegri: si trattava di un calciatore fondamentale, perché mai liberarsene in quel modo? Ne sarebbe uscita indebolita. I bianconeri hanno effettivamente pagato all'inizio della stagione la partenza di Leo, poi si sono assestati e hanno compiuto un percorso in tutto simile a quelli fatti assieme a lui nelle stagioni precedenti: scudetto e Coppa Italia in bacheca, Champions abbandonata con tanti rimpianti.
Oggi che la Juve sta pensando di riprenderselo, crediamo che commetta un errore ancora più grave rispetto a quando lo ha lasciato partire. Dal punto di vista tecnico Bonucci non si discute: era e resta uno dei migliori difensori del mondo, benché al Milan abbia passato momenti nerissimi. Ma ci sono altri motivi che ci portano a pensare che i bianconeri, se lo riportano a Torino, sbagliano in modo clamoroso. Questi motivi sono soprattutto due.
Numero uno: è una bocciatura solenne per tutti coloro che finora sono stati sbandierati come risorse, in particolare i giovani. Pensiamo a Rugani (nel quale Allegri non ha mai davvero creduto, ma che il Chelsea è pronto a pagare quaranta milioni) e ancor più a Caldara, indicato da molti come il nuovo titolare nel ruolo: respinto prim'ancora di sostenere l'esame. Poi c'è Benatia, anche lui additato come rompiscatole: è evidente che con Leo in squadra il marocchino è destinato ad andarsene.
Numero due: è una dimostrazione di debolezza di fronte a un giocatore che è voluto andare via e che ha accettato di diventare il capitano di una rivale, il Milan (o forse ha addirittura voluto quella fascia). Molti tifosi non saranno contenti di rivederlo in bianconero dopo l'affronto di un anno fa, ma questo in fondo è un aspetto marginale: basterà qualche vittoria per risistemare tutto. La Juve intesa come società, però, dà quasi la sensazione di sentirsi dipendente da Bonucci e anche - consentitecelo - dalle sue bizze: me ne vado, anzi ritorno. E dove sta scritto?
Quanto a Bonucci, ormai sembra quasi un traditore di professione: prima lo ha fatto con la Juve, adesso si ripete con il Milan, club di cui la scellerata gestione Fassone-Mirabelli lo ha trasformato in bandiera senza che lo fosse. Per sua fortuna, trova società che lo assecondano in certi assurdi desideri.
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