quarta-feira, 13 de maio de 2020

Calcio, la Serie A deciso: il campionato riparte il 13 giugno se il governo dà l'ok

La Serie A ha fissato la data del nuovo via. Aspettando di capire se il governo scioglierà i dubbi sulla ripresa del campionato, l'Assemblea dei presidenti del massimo campionato ha deciso: pronti a tornare in campo con le partite dal 13 giugno. Una maggioranza schiacciante, con 15 voti a favore su 20 club: gli altri 5 (Sassuolo, Napoli, Torino, Sampdoria, Udinese) avevano optato per il 20 giugno, una data però estrema che non avrebbe permesso, ad esempio, di giocare anche la Coppa Italia. 


Una decisione presa "In ossequio alle decisioni del governo e in conformità ai protocolli medici a tutela dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori". Ora la palla passa proprio al governo, al premier Conte e al ministro Spadafora, che anche nelle ultimissime ore non ha perso occasione per trasferire la sua opinione contraria sul tema della ripresa della stagione.



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Nella nota, anche un messaggio a Sky e ai broadcaster televisivi titolari dei diritti delle partite che non hanno ancora onorato l'ultima rata da versare: "La Lega - si legge nella nota - ribadisce nel rapporto con i licenziatari dei diritti audiovisivi, la necessità del rispetto delle scadenze di pagamento previste dai contratti per mantenere con gli stessi un rapporto costruttivo". Nonostante queste parole, però, tra le società ha prevalso la volontà di non arrivare allo strappo: la linea dura sostenuta da Lazio, Napoli e Sampdoria non è passata e si è deciso di concedere altro tempo alle tv prima di procedere con decreti ingiuntivi e azioni varie. Sul tavolo anche la questione di un possibile sconto alle televisioni, anche nel caso di una ripresa delle partite: sul tema però la maggioranza è rimasta compatta, con 16 squadre assolutamente contrarie a venire incontro alle emittenti sul dovuto per la prossima stagione: favorevoli a concedere riduzioni soltanto Juventus, Bologna, Parma e Sassuolo.Giampaolo Pozzo, il presidente dell'Udinese, ha inviato una lettera al ministro Spadafora e per conoscenza al presidente del Coni Malagò, a quello della Figc Gravina, a quello della Lega Serie A Dal Pino, e al governatore del Friuli Fedriga, per chiedere che "il Governo valuti l'adozione di un provvedimento legislativo ad hoc, che possa manlevare i dirigenti delle società dalle altrimenti ostative responsabilità che dovremmo essere costretti ad indebitamente accollarci". Il suo timore è di una "improvvida ripresa", senenza un provvedimento che sgravi i dirigenti delle responsabilità in caso di positività di qualche giocatore.

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